Diretta tv negata, silenzi e stilettate. L'ipocrisia del Pd: "Non fu un nemico"

Il M5S tace, contesta i funerali di Stato e attacca: "Noi siamo coerenti". Sfregio della dem Braga: "Quel che ha fatto è tutt'altro che da salvare"

Diretta tv negata, silenzi e stilettate. L'ipocrisia del Pd: "Non fu un nemico"
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Altro che pacificazione. La sinistra e il M5s non escono dalla ridotta dell'antiberlusconismo nemmeno durante la commemorazione di Silvio Berlusconi alla Camera. Per qualcuno l'ostilità nei confronti del Cavaliere è ancora un vessillo da sbandierare, per altri è ormai un riflesso pavloviano dopo anni di veleni. Appartengono alla prima categoria i grillini, che non applaudono e restano in silenzio. Tra gli irriducibili anche i deputati di Alleanza Verdi Sinistra, che come i pentastellati scelgono di non omaggiare il fondatore di Forza Italia. Per il Pd, invece, l'antiberlusconismo è un tic. La capogruppo dem Chiara Braga pattina: «È stato rivale ma mai nemico». Poi si esibisce in un equilibrismo malriuscito: «Siamo convinti che ciò che ha fatto sia tutt'altro che da salvare». L'ultimo sfregio è la mancata concessione della diretta televisiva della commemorazione. A mettersi di traverso, in conferenza dei capigruppo, è stato il M5s. E così la Rai - a differenza di Mediaset - non ha trasmesso la seduta, mandata in onda invece al Senato. «Questa Camera ha perso un'occasione perché dividersi sulla diretta televisiva e negarla dopo che all'altro ramo del Parlamento era stata concessa significa soltanto una cosa: che sono passati tanti anni ma l'odio ad personam continua», dice il capogruppo di Fratelli d'Italia Tommaso Foti.

Il tributo al Cavaliere da parte del Parlamento è diventato una triste gara tra i puristi dell'odio antiberlusconiano. Il vincitore di questa discutibile competizione è senza dubbio il M5s. I grillini non hanno partecipato ai funerali di Stato e hanno scelto il silenzio. Giuseppe Conte non si presenta in Aula e fa sapere di essere impegnato nel tour elettorale per le regionali in Molise. I pentastellati spiegano la loro posizione con una nota glaciale. «Il M5s parteciperà in silenzio alla commemorazione di Silvio Berlusconi alla Camera e nessuno dei suoi deputati prenderà la parola. La scelta, già assunta in Senato, è determinata dal doveroso rispetto per la famiglia di Berlusconi e per la sua comunità politica, ma anche dalla coerenza verso i valori e le battaglie del M5s», si legge nel comunicato dei grillini. Che ribadiscono la loro «forte contrarietà all'istituzione del lutto nazionale per la sua scomparsa e a una narrazione mediatica a reti unificate che ha volutamente rimosso le sue responsabilità politiche e culturali». Al termine dell'orazione funebre del presidente della Camera Lorenzo Fontana i deputati del M5s non applaudono. Con loro Verdi e Sinistra e parte del Pd. Tra i dem batte le mani l'ex segretario Enrico Letta.

Braga del Pd si barcamena tra fair play e stilettate. «Non fu un nemico», dichiara. Poi tenta di soddisfare gli appetiti famelici della sinistra più radicale: «Noi siamo convinti che non tutto quello che Silvio Berlusconi ha rappresentato sia da esaltare e da salvare. Tutt'altro». Quindi accusa il Cavaliere di avere avuto una «concezione antiquata e offensiva del genere femminile». E pazienza se i governi Berlusconi erano pieni di ministre donne, tra cui una giovane Giorgia Meloni.

Non contano nemmeno le capigruppo donne di Forza Italia e la prima presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, anche lei di Fi. L'ultima goccia di odio la sparge Filiberto Zaratti, di Verdi e Sinistra: «È stato un protagonista divisivo, un uomo d'affari con un conflitto di interessi mai risolto».

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