"Diritti Lgbt a rischio". Partito Gay contro i ministri Roccella e Nordio

Il portavoce del movimento Fabrizio Marrazzo annuncia la resistenza. Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli è invece “pronto alla guerra”

"Diritti Lgbt a rischio". Partito Gay contro i ministri Roccella e Nordio

La lista dei ministri del governo Meloni è stata resa nota e sono già iniziate le polemiche del mondo LGBT. Il motivo? La nomina di Eugenia Roccella al ministero della Famiglia, della natalità e delle Pari opportunità e quella di Carlo Nordio al ministero della Giustizia. Una scelta che preoccupa il Partito Gay date “le loro posizioni contro le persone Lgbt+ e contro l'aborto”.

Il Partito Gay invoca la resistenza

“Ricordiamo che Nordio ha paragonato l'omosessualità alla pedofilia e Roccella si è detta più volte contro le famiglie Lgbt e contro la scelta delle donne di interrompere la gravidanza”, le parole di Fabrizio Marrazzo in una nota. Secondo il portavoce del Partito Gay, le scelte sulle cariche istituzionali fatte dalla Meloni non vanno nella direzione di garantire diritti, bensì di limitarli. Ma non solo: “Se quanto temiamo sarà confermato lavoreremo alla resistenza sui diritti utilizzando anche i referendum”.

“Pronti alla guerra per i diritti LGBT”

La nomina di Eugenia Roccella è quella che ha più scosso il mondo arcobaleno. Tra i primi ad attaccare la neo ministra è stato il senatore di Azione-Italia Viva Ivan Scalfarotto:"Assegnare famiglia e pari opportunità a Eugenia Roccella rappresenta la manifesta volontà del nuovo governo di far regredire l'Italia sul fronte dei diritti e delle libertà delle persone. Saremo fermissimi perché si eviti qualsiasi tentazione di una deriva polacca o ungherese".

Ben oltre s’è spinto il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. In una nota, viene evidenziata preoccupazione per i diritti del mondo LGBT, complici alcune dichiarazioni appartenenti al passato. Secondo il presidente Mario Colamarino il nuovo governo “ha fatto cadere la maschera” e, sempre a suo avviso, “ci troviamo di fronte ad anni di oscurantismo, di Medioevo dei diritti e di tentativi di distruzione di tutto ciò che abbiamo faticosamente conquistato".

Nel promettere battaglia, non sono mancate le parole dure, se non pericolose: “Non possiamo permetterci di cedere di un passo, facendo fronte comune e scendendo in piazza: se è arrivato il momento di combattere siamo pronti alla guerra e alle barricate per i nostri diritti”. “Siamo pronti alla guerra”, parole decisamente poco felici nei giorni di minacce di morte e provocazioni vergognose.

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