Disavventura di Fassino denunciato per furto

Il deputato Pd fermato al duty free di Fiumicino con un profumo da cento euro in tasca. "È un disguido"

Disavventura di Fassino denunciato per furto
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Partiamo dalla fine della storia. C'è un deputato del Pd, già ministro e sindaco di Torino, che è costretto a dire: «Non volevo rubare». Ma non si parla di inchieste giudiziarie, né di presunti imbrogli. Piero Fassino è accusato di aver rubato un profumo di 100 euro al duty free dell'aeroporto di Fiumicino. Il caso scoppia dopo una prima pagina del Fatto Quotidiano. «Fassino denunciato: S'è intascato il profumo, titola in apertura il quotidiano diretto da Marco Travaglio. In bella evidenza c'è una foto del deputato torinese in Aula. E poi: «Deputato beccato, il dem, in partenza per Bruxelles, prende un dono da 100 euro». Quindi la notizia: «Poi il video innesca la denuncia». Il Fatto anticipa già l'autodifesa: «L'ho solo poggiato nella giacca». La cronaca dettagliata della vicenda è a pagina tre, a cura di un inviato a Fiumicino. In sintesi: Fassino avrebbe comprato un profumo da 100 euro per la moglie. Poi gli sarebbe squillato il telefono e avrebbe poggiato il regalo in una tasca della giacca. A questo punto divergono le versioni. Il parlamentare sostiene che un vigilante l'avrebbe bloccato non appena visto il gesto di poggiare il pacco nella fodera. Il Fatto insiste e spiega che Fassino si sarebbe allontanato dalle casse con il telefono all'orecchio, provocando così lo squillo dell'allarme anti-taccheggio.

Il deputato del Pd si difende e fornisce dettagli sul fattaccio. «Volevo comprarlo per mia moglie. Avendo il trolley in mano e il cellulare nell'altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse», spiega Fassino al Fatto. E ancora, l'ex ministro della Giustizia è costretto a difendersi: «Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili». Fassino racconta ancora, stavolta in una nota: «Si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo a un agente di polizia. In vita mia non mi sono mai appropriato di alcunché. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo». Fassino avrebbe anche provato a dire alla vigilanza di voler comprare una bottiglietta in più per risolvere la questione, ma è partita lo stesso la denuncia da parte dei responsabili del duty free.

Sul web fioccano i meme. Da Fassino con le sembianze di Barbie intento a fare una foto segnaletica. Alla versione de Le Frasi di Osho, con il deputato che passeggia da solo e una signora dietro, che dice: «Attenzione Pickpocket!». E poi Fassino in nero alla Diabolik, col profumo in mano e la scritta Fassinik. Non manca chi ricorda le famigerate profezie del politico dem, la più famosa di cui è «Grillo fondi un partito e vediamo quanti voti prende!». Da Forza Italia esprime solidarietà a Fassino il deputato Ugo Cappellacci.

«Al di là delle diverse appartenenze politiche, riconosciamo all'ex ministro una serietà ed una storia personale che parla per lui spiega il parlamentare azzurro - In queste circostanze è doveroso dimostrare il rispetto per gli avversari affinché il confronto politico si svolga su un piano alto e costruttivo». Cappellacci conclude: «Conserviamo verso la persona e il politico Piero Fassino il rispetto che ha meritato sul campo». Intanto del presunto furto se ne occuperà la Polizia.

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