Il discorso di addio di Conte: "I sabotatori sono altrove"

L'ex premier si dice disposto a proseguire con i CinqueStelle, a cui lascia la porta aperta: "Io ci sono e ci sarò"

Il discorso di addio di Conte: "I sabotatori sono altrove"

26 deputati e 18 senatori sono stati sufficienti a permettere a Matteo Renzi di silurare una volta per tutte Giuseppe Conte ed a costringerlo ad abbandonare il timone della nave giallorossa, alla deriva da tempo. L'ex sindaco di Firenze, pur con un esiguo contributo (che probabilmente sarebbe nullo in caso di elezioni anticipate, visti i dati dei sondaggi che al momento fanno navigare Italia Viva al limite della soglia di sbarramento), è riuscito comunque ad essere determinante e a mettere i bastoni tra le ruote a Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e LeU, che spingevano con forza per un Giuseppi III. Con ancora maggior soddisfazione dell'ex premier, che si frega le mani in quanto da tempo auspicava un governo tecnico guidato da Mario Draghi. "Serve un cambiamento, dopo il governo Conte è il momento di affidare il paese nelle ottime mani di Mario Draghi, Draghi è l'uomo migliore per essere primo ministro, ha salvato l'Europa, salverà l'italia", ha aggiunto il leader di Italia Viva in un'intervista in onda su ClassCnbc, come riportato da Agi.

E il dimissionario Giuseppe Conte? Durante la conferenza in programma per le ore 13:30 l'oramai ex presidente del Consiglio ha preso parola per spiegare la situazione.

"Desidero ringraziare il Presidente Mattarella", esordisce l'ex premier. "È stato un prezioso interlocutore sia per i rapporti istituzionali che personali. Desidero anche ringraziare tutti gli amici della coalizione", ha proseguito l'ex premier, "che hanno lealmente collaborato per la realizzazione del nostro progetto politico. Ieri ho incontrato il presidente neo incaricato Mario Draghi, è stato un colloquio lungo, un colloquio molto aperto, al termine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro". Una frecciata poi parte in direzione Italia Viva/Matteo Renzi, si vede che Giuseppi vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Alcuni mi hanno descritto come un ostacolo alla formazione di una nuova esperienza di governo. O non mi conoscono o parlano in mala fede. I sabotatori cerchiamoli altrove, io ho sempre lavorato e continuerò a lavorare per il bene del Paese".

L'uomo dei Dpcm notturni spera che tutto possa risolversi rapidamente ed in modo positivo."Perché si possa formare un nuovo governo per risolvere le emergenze sul piano economico-sanitario-sociale. Quindi per il bene dei cittadini. Da questo punto di vista auspico un governo politico che sia solido, di coesione, per poter operare scelte politiche, perché le emergenze del Paese richiedono scelte politiche. Non possono essere affidate a squadre di tecnici", si augura l'ex premier, che poi si rivolge a coloro che più di tutti lo hanno supportato in questa esperienza di governo. "Mi rivolgo adesso agli amici del Movimento: io ci sono e ci sarò. E agli amici del Pd e di Leu dico: dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme, perché il nostro progetto politico, che ho sintetizzato con la formula 'Alleanza per lo sviluppo sostenibile', è un progetto forte, concreto, che aveva già iniziato a dare buoni frutti.

Dobbiamo continuare a perseguirlo, perché offre una prospettiva reale di modernizzare il nostro Paese nel segno della transizione energetica, della transizione digitale, della inclusione sociale. Grazie", conclude Giuseppi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica