Per Biden la soluzione a Gaza non è vicina. Disgelo con Trudeau, che "vota" Giorgia

Ieri l'incontro con il premier canadese: "Serve la tua capacità per guidare il G7"

Per Biden la soluzione a Gaza non è vicina. Disgelo con Trudeau, che "vota" Giorgia
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Sulle rive del lago Ontario il cielo è plumbeo al punto che dallo storico Fairmont Royal York hotel non si riesce neanche a intravedere la sagoma della celebre CN Tower, 553 metri di altezza che l'hanno resa la struttura più alta al mondo fino al 2027. È al diciottesimo piano di questo lussuoso albergo davanti alla Central station di Toronto che Giorgia Meloni incontra il primo ministro canadese Justin Trudeau, seconda tappa della sua trasferta nordamericana dopo il faccia a faccia a Washington con Joe Biden. Prima un bilaterale, poi un pranzo e in serata quando in Italia è ormai notte fonda tutti e due sono intervenuti al ricevimento organizzato con la comunità italiana in Canada alla Art Gallery of Ontario.

Una trasferta, quella canadese, che suggella un rapporto che era cominciato con qualche incomprensione, legata all'affondo del primo ministro canadese che durante il G7 di Hiroshima del maggio scorso disse che di essere «preoccupato da alcune posizioni dell'Italia sui diritti Lgbt».

Di acqua sotto i ponti, però, ne è passata parecchia, tanto che riferisce una fonte diplomatica italiana lo scorso settembre Trudeau chiese a Meloni di far valere il suo ottimo rapporto con il premier indiano Narendra Modi per cercare di mediare nella crisi diplomatica tra Ottawa e New Delhi dopo l'uccisione in territorio canadese del separatista sikh Hardeep Singh Nijar. E non è un caso, dunque, che il primo ministro canadese abbia accolto la premier italiana riconoscendogli che la sua presidenza del G7 «sarà veramente importante quest'anno» perché «ci sono così tante questioni» che serve «la tua grande capacità di mettere insieme l'ambizione e il lavoro che abbiamo da fare».

Il bilaterale e il successivo pranzo sono l'occasione per mettere sul tavolo l'agenda del G7, di cui il Canada avrà la presidenza nel 2025 dopo l'Italia. Anche se le due principali priorità restano l'impegno a sostegno dell'Ucraina e gli sforzi diplomatici per affrontare la crisi in Medio Oriente. Sul primo punto, peraltro, Trudeau è alle prese con un fronte interno niente affatto compatto, tanto che ieri davanti all'ingresso del Fairmont Royal York c'erano decine di manifestanti con decine di manifestanti che protestavano contro il sostegno a Kiev («abbiamo speso nove miliardi di aiuti, mentre qui la gente dorme per strada», dice uno dei partecipanti alla protesta). Ma sia sull'Ucraina che sul conflitto tra Israele e Gaza, Italia e Canada restano allineati. «La crisi in Medio Oriente dice Meloni durante il faccia a faccia con Trudeau è molto complessa e dobbiamo portare avanti una discussione concreta per evitare una escalation».

Sul fronte dei rapporti bilaterali, invece, la premier e il primo ministro canadese sono d'accordo per

«approfondire ulteriormente i nostri legami politici, economici e strategici» e di «elevare le nostre già eccellenti relazioni bilaterali impegnandoci a stabilire la tabella di marcia per una cooperazione rafforzata Canada-Italia».

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