Dagli obiettivi civili ai campi coltivati e ai granai. Come non bastassero le conseguenze del blocco dei porti del Mar Nero, che gli ucraini stanno cercando di aggirare ripristinando e ampliando alcuni dei porti fluviali sul Danubio, l'esercito russo sta «intenzionalmente» distruggendo i raccolti nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, impedendo anche lo spegnimento degli incendi. «A causa dei bombardamenti con proiettili incendiari, ogni giorno si verificano ampi roghi nelle strisce protettive e nelle foreste in tutto il territorio della regione. Inoltre le truppe russe non consentono alla gente del posto di spegnere gli incendi che distruggono granai e attrezzature», spiega il portavoce dell'amministrazione militare regionale di Odessa, Sergiy Bratchuk.
Le truppe di Mosca, intanto, tentano di avanzare dalla regione di Lugansk verso i primi insediamenti della regione di Donetsk. E nella notte hanno attaccato la città di Bachmut, considerata strategica per la conquista del Donbass. L'offensiva ora si è spostata a ovest di Lysychansk, dove le forze ucraine cercano di respingere gli attacchi su tutta la linea del fronte. «Stanno attaccando da diverse direzioni. Laddove per loro è scomodo avanzare, creano un vero inferno, bombardando continuamente le aree all'orizzonte», scrive su Facebook il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhii Gaidai, ammettendo un «leggero successo» registrato dai russi nelle ultime 24 ore. «Finora non abbiamo notato alcuna pausa nelle operazioni, annunciata dal nemico, che attacca e apre il fuoco sui territori ucraini con la stessa intensità di prima I nostri militari continuano a difendersi con coraggio», spiega Gaidai.
Raid ci sono stati anche su Mykolaiv, nel sud del Paese, nel corso dei quali sono state colpite due stazioni ferroviarie e alcune case. Bombardati senza sosta anche vari villaggi lungo la linea di contatto, dove vari edifici residenziali hanno subito danni. I missili ieri non hanno risparmiato neanche una zona residenziale di Kharkiv, nell'Ucraina orientale. Qui il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleh Syniehubov, ha invitato i residenti a mettersi al riparo limitando la loro permanenza nelle strade. Sotto attacco anche la regione di Sumy. Dopo le 7 del mattino un elicottero russo ha lanciato due razzi contro la comunità di Bilopolsk, poco più tardi altri 5 razzi sono stati sganciati su Khotynsk e sulla comunità di Myropil. Nonostante il lento avanzare dei russi nel sud del Paese, secondo gli analisti la prospettiva di una controffensiva ucraina non appare più un'utopia, come si sta verificando in alcune aree della regione di Kherson, dove le forze di Mosca sono state costrette alla ritirata. Ieri, poi, ci sono state esplosioni nella zona dello stabilimento Azovstal a Mariupol, in mano ai russi. Ci sarebbero state vittime tra gli occupanti. «Una buona notizia», per il consigliere del sindaco in esilio Petro Andryushchenko, citato da Unian.
Gli ucraini stanno anche per ricevere nuove armi, che aumenteranno la loro capacità di resistenza e di colpire obiettivi specifici.
Il Pentagono ha annunciato infatti l'invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari per 400 milioni di dollari, in particolare altri quattro lanciarazzi Himars e circa mille colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione. Per l'ambasciata russa negli Stati Uniti dietro questa decisione c'è «il desiderio sfrenato di Washington di trascinare ad ogni costo il conflitto».
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