Distrutto il celebre Hotel Roma. La culla della pasta all'amatriciana è diventata un cimitero di detriti

Quasi 70 i turisti ancora dispersi

Distrutto il celebre Hotel Roma. La culla della pasta all'amatriciana è diventata un cimitero di detriti

nostro inviato ad Amatrice (RI)

All'ingresso di Amatrice si intrecciano due drammi. Fra via Grifoni e via dei Bastioni, a distanza di 50 metri ci sono due storie simbolo del sisma del Reatino. All'entrata del paese c'è un edificio che all'inizio le cronache descrivono come un ospizio. In realtà è il convento don Minozzi, che d'estate diventa una casa vacanze per anziani, con clienti abituali, quasi tutti di Roma. «Porto qui mia madre da anni», spiega un impiegato della Capitale. Lei è tra le sfortunate che alloggiavano nella parte vecchia, che dava verso l'esterno del paese. Interamente crollata. Sono quattro anziani e tre suore. Solo una si è salvata. Nella parte nuova altri sette tra religiose e turisti, loro per fortuna tutti salvi. Per tutta la giornata di ieri le unità cinofile hanno cercato i sette dispersi. Ma senza speranza di ritrovarli vivi. Nel cortile, tra le macerie ci sono gli striscioni che pubblicizzano una pesca di beneficenza per il Perù.

Poco più distante c'è un altro dramma di cui all'inizio nessuno parla apertamente. I soccorsi avanzano lentamente e conquistano Amatrice casa per casa. Le zone interne non sono state raggiunte e proprio dietro l'edificio crollato di via Grifoni, in via dei Bastioni 27, c'è un hotel famoso per la cucina tipica. Si chiama hotel Roma e si narra che vi sia stata inventata l'amatriciana, vanto gastronomico della cittadina, con guanciale, pecorino e pomodoro. Tutti sanno che è lì e chi si è affacciato nel lato nord del paese sa che l'albergo è interamente crollato. Non come il convento, a metà, completamente.

«L'albergo era pieno di turisti», dice a mezza voce un abitante del luogo. La notizia si diffonde e le agenzie di stampa cominciano a parlarne, creando apprensione soprattutto nella Capitale. La maggioranza dei turisti di Amatrice viene da Roma. Molti sono originari di queste zone, altri sono attratti dalla bellezza della natura e anche dalla cucina. Sui siti specializzati in valutazioni dei ristoranti e degli alberghi ieri ancora si potevano leggere le 472 valutazioni tutte positive dell'hotel Roma, dei suoi insuperabili spaghetti all'amatriciana e della gentilezza dello staff.

In serata il sindaco della cittadina Sergio Pirozzi dà la conferma: «Sotto le macerie dell'Hotel Roma di Amatrice potrebbero esserci intrappolate una settantina di persone, al momento sono stati estratti solo due corpi».

Le ricerche continuano nella notte, così come lo strazio dei parenti dei dispersi che assediano il paese. E il timore che il numero delle vittime sia destinato a salire vertiginosamente, trasformando lo storico tempio della squisitezza nel tragico simbolo della catastrofe di Amatrice.

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