Con divieto di espatrio e blocco dei beni la nuova mobilitazione russa è online

Pugno duro: invio sul cassetto digitale dei cittadini. Impossibile la fuga, come era successo con 700mila giovani in autunno

Con divieto di espatrio e blocco dei beni la nuova mobilitazione russa è online

La nuova mobilitazione arriva, in perfetto stile neosovietico, a tradimento. Per rimpolpare i suoi effettivi in vista di un'estate che vedrà a onta dei portatori di illusioni di pace la ripresa di una guerra sanguinosa, Vladimir Putin ha assoluta necessità di altre centinaia di migliaia di uomini da gettare nella fornace del fronte ucraino. Troppe sono state le perdite fin qui subite, e sempre più difficile risulta al suo ambizioso socio Evgeny Prigozhin (che secondo il sito indipendente Meduza si è avvicinato al leader del partito fiancheggiatore del regime Russia Giusta, Sergei Mironov, su posizioni sempre più radicali e pro-guerra) arruolare nuovi mercenari per la sua organizzazione Wagner. Da qui l'unica via praticabile rimasta: assicurare nuovi arruolamenti nelle forze armate regolari russe, ma senza allarmare la cittadinanza con lo spettro di una seconda mobilitazione ufficiale, anzi negandola. Anche perché non c'è alcun bisogno di ordinarne una nuova: il decreto che ha imposto la precedente è tuttora valido.

Ecco dunque il trucco: rendere impossibile la mancata ricezione della convocazione da parte dell'ufficio militare di arruolamento, assicurando nel frattempo che nessuna nuova mobilitazione è alle viste dopo quella dello scorso settembre/ottobre che ha spedito nelle caserme e al fronte circa 300mila russi con scarso o nullo background militare. Il Parlamento di Mosca approverà presto (va sempre ricordato che in Russia l'opposizione è in galera, quindi «discutere in Parlamento» significa «approvare quanto già deciso al Cremlino») nuove regole per l'invio delle cartoline-precetto ai coscritti e a tutti i riservisti, che non le riceveranno più solo in formato cartaceo, ma anche in quello elettronico. Il portale dei servizi della pubblica amministrazione Gosuslugi diventerà il tramite degli ordini di convocazione, e con la nuova legge a nulla servirà cancellarsi dal portale oppure non avervi un proprio profilo: trascorsi sette giorni dall'iscrizione sull'account personale o nel registro delle convocazioni, la chiamata verrà considerata comunque come ricevuta ed entro 20 giorni si sarà tenuti a presentarsi.

Non finisce qui, naturalmente. Siccome nello scorso autunno circa 700mila giovani russi avevano reagito alla prospettiva del richiamo alle armi scappando all'estero o rendendosi irreperibili, ai destinatari della cartolina virtuale che non si saranno presentati sarà vietato l'espatrio. In una fase successiva si andrà oltre: ai renitenti verrà ritirata la patente di guida, non potranno comprare o vendere auto o immobili né contrarre prestiti e nemmeno lavorare autonomamente. Insomma, niente fuga e niente soldi. L'unica via di scampo che rimane aperta ha un nome tradizionalmente molto popolare in Russia: corruzione. Soldi in cambio dell'esenzione dalla divisa.

L'esercito russo non ha solo bisogno di nuove reclute, ma anche di missili da lanciare sull'Ucraina, che vengono consumati a ritmi serratissimi.

Fa scalpore la notizia smentita sia a Mosca sia al Cairo di un documento top secret Usa secondo cui il presidente egiziano Al-Sisi, alleato degli Usa da cui riceve ingenti aiuti economici, avrebbe ordinato in febbraio di produrre fino a 40mila razzi da inviare in Russia in segreto «per evitare problemi con l'Occidente». Una mossa che per il portavoce del Pentagono John Kirby non si sarebbe concretizzata, ma che preoccupa nell'ambito di un progressivo saldarsi di un fronte terzomondista vicino alla Cina e alla Russia.

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