Una donna polacca è stata trovata morta ieri mattina in un'abitazione in una frazione di Empoli (Firenze), con la testa infilata in un sacchetto di plastica: è stato il compagno a scoprire il corpo di Beata Balon, 45 anni, originaria di Varsavia ma da anni residente in Toscana, dove lavorava come addetta alle pulizie. Nonostante i soccorsi arrivati sul posto, per la donna non c'è stato nulla da fare: il sacchetto in testa le ha impedito di respirare, causandone la morte per asfissia. I carabinieri che indagano sulla vicenda escludono che si sia trattato di una rapina finita male, e sono più propensi a ipotizzare un suicidio, anche alla luce di una precedente depressione e storie di alcolismo riportate negli sfoghi su Facebook: «Nessuno capisce la mia sofferenza, da quando ho perso mia madre (l'anno scorso, ndr) non sono più io. Mi chiamate ubriacona, pazza: forse è così, so solo che non sono felice, la vita mi fa schifo» raccontava Beata in un italiano stentato. Gli inquirenti non scartano però la pista dell'omicidio, anche perché sui social network la donna parlava di rapporti turbolenti con il compagno, con cui stava insieme da un paio d'anni: «Credevo di aver trovato la persona più dolce del mondo () il mio principe non c'è più. Mi disprezza, mi sopporta ma non c'è amore». Ed è proprio sull'uomo, una guardia giurata, che gli inquirenti concentrano l'attenzione: non è ancora chiaro dove si trovasse la notte precedente, e ieri è stato interrogato per ore proprio per far piena luce sulla sua posizione.
Agli investigatori l'uomo ha riferito di aver dormito insieme a lei la notte precedente e di non essersi reso conto di niente: secondo la sua versione, solo al mattino si sarebbe accorto della tragedia consumatasi a poca distanza. MGem- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.