La doppia morale di Letta su Berlusconi

Adesso Letta sostiene che Berlusconi sia una candidato divisivo, ma poco tempo fa la pensava diversamente: ecco cosa diceva

Il segretario del Pd Enrico Letta
Il segretario del Pd Enrico Letta

Ogni tanto rinfrescare la memoria è un esercizio doveroso se non addirittura un ausilio alla comprensione dei fatti. E dunque non possiamo esimerci dal dare una mano al segretario del Pd Enrico Letta. L'ex premier dem ha dichiarato: "Ogni capo politico è divisivo, ma quando pensiamo a Silvio Berlusconi è la storia di questi ultimi 25 anni è difficile pensare a un capo politico più divisivo di lui". Parole dure, sciorinate davanti ai gruppi e alla Direzione Pd. Eppure, se torniamo indietro di neanche tanto tempo, gli archivi riportano alla luce affermazioni decisamente opposte. Affermazioni a tratti sdolcinate.

Qualche esempio? Il 15 aprile 2021, a Piazzapulita su La7, Letta sosteneva: "Se escludo un'alleanza con Berlusconi? No, siamo alleati con Berlusconi in Europa e nel consiglio dei ministri Brunetta, Carfagna e Gelmini sono quelli che vanno d'accordo con i ministri nostri. Fanno le cose insieme senza problemi". Insomma, sembra che ad aprile Berlusconi fosse tutto meno che divisivo, anzi.

Il 17 settembre 2017 invece Letta lanciava una profezia: "Berlusconi giocherà un ruolo centrale nella prossima legislatura". E poi raccontava anche questo aneddoto riguardo al Cavaliere: "Nel 2006, quando ci fu il consueto incontro a Palazzo Chigi tra il Presidente uscente Silvio Berlusconi e il neoeletto Romano Prodi ci ritrovammo anche io e mio zio in qualità di Sottosegretari alla Presidenza (...) Berlusconi era visibilmente contrariato, salutò il Presidente Prodi e poi rimase in silenzio. Prodi e Gianni Letta iniziarono a lavorare sulle carte, Berlusconi mi avvicinò da dietro e mi prese in disparte per chiedermi un parere: 'Che devo fare con Shevchenko? Lo devo vendere?'. Rimasi interdetto ma risposi a tono. L'incontro doveva necessariamente avere una durata congrua alla sua funzione perciò rimasi con Silvio Berlusconi a parlare di calcio e ad argomentare l'eventuale cessione del centravanti mentre Gianni Letta aggiornava Prodi sui lavori in corso". Quando si dice unire le passioni...

Infine, il 2 ottobre 2013, Letta venne beccato dalle telecamere mentre esclamava "È un grande!", in riferimento a Berlusconi che aveva annunciato in Senato che avrebbe votato la fiducia al suo governo. Qualche giorno dopo, era il 6 ottobre 2013, Letta dirà che si trattò "di una battuta ovviamente ironica: tutto mi aspettavo tranne che quello che è accaduto". Anche noi, tutto ci saremmo aspettati tranne che Letta cambiasse opinione su Berlusconi così drasticamente.

"È la solita doppia morale della sinistra, la stessa sinistra che aveva candidato Prodi capo dello Stato, non ha mai mediato col centrodestra e adesso - per la prima volta dopo decenni - chiede scelte condivise per il Quirinale perché non ha i numeri. Nessuna lezione, nessun veto", tuonano i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Insomma, una cosa è certa: cambiano le stagioni politiche e anche le opinioni.

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