Draghi vuol fare il mediatore e pensa a contattare Mosca

Attesa una telefonata con Putin. Ma c'è la spina Conte: "Aumento della spesa militare non nel patto di governo"

Draghi vuol fare il mediatore e pensa a contattare Mosca

«I leader europei hanno avuto e li avrò anch'io colloqui con Putin. Stiamo cercando la pace». Mario Draghi, dopo aver annunciato al Consiglio europeo la volontà di aprire un canale di dialogo diretto con il presidente russo, accelera sulla via del dialogo e conferma l'aspirazione dell'Italia a fare da garante della neutralità e della sicurezza dell'Ucraina. Una intenzione comunicata anche allo staff di Zelensky. L'Italia vorrebbe unirsi alla Francia e a quegli Stati come Turchia, Germania, Canada e Israele richiesti dagli ucraini, e contribuire attivamente agli eventuali accordi di pace. È in questo quadro che vanno visti gli sforzi per costruire la telefonata fra Mario Draghi e Vladimir Putin che potrebbe avere luogo nel corso di questa settimana.

Se il premier, dopo le dure parole pronunciate in Parlamento, cerca ora di rafforzare la vocazione italiana alla mediazione, deve invece fare i conti con il fronte interno al proprio governo e sui malumori per la proposta di aumento delle spese militari. Giuseppe Conte, nelle ore calde della votazione online degli iscritti pentastellati sulla sua presidenza, tiene alta la tensione, tenta di recuperare centralità e rafforzare la propria leadership nel movimento.

L'ex premier interviene a Mezz'ora in più, una intervista in cui cammina sul filo dei penultimatum. «Mi opporrò a un incremento massiccio delle spese militari. Di fronte al quadro di instabilità non si può rispondere con una reazione emotiva, con un riarmo indiscriminato. Il M5s non pensa assolutamente a una crisi di governo, perché dobbiamo parlare di crisi in questo momento così drammatico? Mi confronterò con Draghi. Siamo forza di maggioranza relativa e se si discute di qualcosa che non era nel patto fondativo di questo governo dobbiamo essere ascoltati. Se poi il governo forza la mano si assumerà le responsabilità di una fibrillazione».

Nella visione di Conte l'Italia deve far valere le sofferenze vissute a causa della pandemia per evitare di mettere mano al portafoglio. «I nostri alleati conoscono le difficoltà maggiori vissute rispetto ad altri Paesi. Non dobbiamo distrarre fondi da spese necessarie per i cittadini». Quanto alla guerra in Ucraina, per il capo politico dei Cinquestelle l'Italia ha la possibilità di «esercitare un ruolo importante nell'ambito dell'Ue, ed è bene che il premier Draghi possa sentire Putin nei prossimi giorni. Anche Salvini ha operato una svolta nelle sue dichiarazioni. Non mi sembra assolutamente, nell'ambito delle forze politiche che sostengono il governo, ci sia il rischio di un atteggiamento filo-putiniano».

Il presidente dei Cinquestelle deve fare i conti con i nuovi sondaggi firmati da Nando Pagnoncelli che danno il Movimento al 14,5%, il livello più basso degli ultimi due anni. Ma anche con la resistenza del presidente della commissione Esteri della Camera Vito Petrocelli che ribadisce di non volersi dimettere e di essere pronto a votare contro l'invio di armi italiane.

La posizione del governo inizierà a prendere forma stasera in una videocall fissata per le 20, in vista del Def, il documento di programmazione economico-finanziaria da presentare entro il 10 aprile. Da Forza Italia, attraverso la voce di Maurizio Gasparri, arriva un deciso stop alle richieste di Giuseppe Conte. «C'è chi come Berlusconi fu capace di mettere allo stesso tavolo Nato e Russia e chi mentre l'Ucraina è in fiamme affronta questa tragica vicenda pensando a piccole contese di partito. Ovvio che si debbano destinare più risorse alla difesa.

Così come è ovvio che, se si creerà davvero una difesa comune europea in futuro le spese dei singoli potrebbero essere minori. Oggi dire sì al 2% del Pil per la Difesa è logico e coerente con gli impegni che l'Italia ha assunto nel tempo. Altre posizioni sono tipiche dei renitenti dalla storia».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica