Ma voi che ieri avete deciso di non riaprire i centri per persone con disabilità, voi che continuate a limitarne le uscite, voi che limitate l'assistenza domiciliare, tutto in nome di una emergenza sanitaria e della tutela della salute dei cittadini, cosa ne sapete della vita vissuta in quelle case?
Me lo chiedo perché ho provato a farvi capire in tutti i modi il dramma che in tanti stanno vivendo, scontrandomi con un muro di gomma.
Sapete cosa vuol dire per un papà far indossare tutte le sante mattine un casco al proprio figlio, di quelli che si indossano per andare in moto, per girare in casa e impedirgli di sfracellarsi la testa contro un muro in una delle sue crisi autolesioniste?
Si tratta di salute anche in questo caso o no?
Che ne sapete delle mamme e delle loro notti passate insonni con i loro figli che non dormono senza farmaci o in casi più gravi psicofarmaci, messi da parte per evitare controindicazioni e rischi di finire in ospedale ed essere contagiati?
Non è tutela della salute?
Che ne sapete dei salti mortali fatti per spiegare che non si può uscire, che non si può vedere un terapista in questi anni diventato amico?
Che ne sapete della didattica totalmente negata ai ragazzi con disabilità visto che ieri anche su questo non avete preso alcuna misura specifica?
Niente, non ne sapete niente.
Eppure vi permettete di lasciare tutto immutato, di non cambiare nulla dopo mesi di arresti domiciliari.
Non è dell'insofferenza o del capriccio di chi deve fare shopping o un week end al mare che stiamo parlando.
Ma del paradosso di chi in nome della tutela della salute, la salute la sta perdendo.
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