«Ai miei cari lettori e follower, è da tempo che volevo condividere con voi un aggiornamento sul mio stato di salute, ma ho aspettato di avere la forza di farlo»: così ieri la scrittrice inglese Sophie Kinsella, 54 anni, milioni di lettori, esponente di punta della cosiddetta chick lit, una vita spesa a scrivere bestseller da milioni di copie dedicati allo shopaholism, ha iniziato sui suoi canali social il triste annuncio dedicato alla rivelazione della sua malattia. «Alla fine del 2022 - ha proseguito - mi è stato diagnosticato un glioblastoma, ovvero una forma aggressiva di cancro al cervello. Non ho condiviso la notizia prima perché volevo che i miei bambini potessero avere il tempo di ascoltare e processare questa informazione in privato e potessero adattarsi alla nostra nuova normalità».
Laureata in Economia a Oxford e giornalista finanziaria per qualche tempo, Kinsella ha trovato il successo nel 2000 con I love shopping, primo di una lunga serie di romanzi con al centro lo shopping compulsivo, divenuto in breve un libro di culto per Millennials e Generazione X (solo in Italia ha venduto tre milioni di copie) e un film, nel 2009, diretto da P. J. Hogan. L'annuncio ha fatto in brevissimo tempo non solo il giro del web, ma è diventato un passaparola tra le lettrici più affezionate, i cui commenti da tutto il mondo hanno letteralmente inondato di cuori, emoticon e auguri i profili della scrittrice: «Grazie per aver condiviso con noi», scrive Janice. «Ti auguro salute e lunga vita. Ho amato così tanto il tuo libro Sono esaurita che ne ho tratto spunti per il mio lavoro. Grazie per questa ispirazione». «I tuoi libri mi danno forza e risate. Grazie», commenta Lisa. Tra tante confessioni digitali, la reazione a quella di Kinsella ci ha ricordato lo specifico di uno scrittore: tutto parte dall'identificazione con i suoi libri, ma poi, quando il dramma si affaccia alla porta, si sposta alla persona con una sincerità rara anche tra i più noti influencer.
Kinsella, il cui vero nome è Madeleine Sophie Wickham (nome con cui ha esordito), non ha risparmiato i dettagli del suo decorso: le cure presso lo University College Hospital di Londra, un intervento chirurgico subito con successo, radioterapia e chemioterapia ancora in corso: «In questo momento sono stabile e in generale mi sento bene, tuttavia sono molto stanca e la mia memoria è persino peggiorata!». Non ha mancato di ringraziare la famiglia, gli amici, i medici, gli infermieri, i lettori e la loro risposta entusiasta all'ultimo romanzo, «Sono esaurita», appunto, pubblicato in Italia lo scorso anno da Mondadori e incentrato su una protagonista, Sasha, che a trentatré anni non trova più le forze per affrontare lavoro, amici, amore, sesso, è disorientata e vittima di attacchi di panico, ritrovando una ragione per vivere in un villaggio sperduto sulle coste del Devon, fuori stagione, e in un incontro speciale.
Il pensiero centrale e ultimo del suo messaggio è per Kinsella quello dedicato ai malati, «A tutti coloro che in
qualsiasi modo soffrono di tumore», cui esprime vicinanza e partecipazione: «Una diagnosi infausta può farci sentire soli e spaventati e appoggio e cura di chi ci sta accanto spesso valgono più di quanto possano dire le parole».
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