Due mesi per demolire i monconi del viadotto

Il piano di Autostrade: una parte sarà fatta saltare, un'altra smontata pezzo per pezzo

Due mesi per demolire i monconi del viadotto

Genova - Un piano in due parti, demolizione a levante e «destrutturazione» pila per pila a ponente, con l'utilizzo differenziato di mezzi meccanici ed esplosivo che in circa due mesi completeranno l'abbattimento di quel che rimane del ponte Morandi di Genova.

C'è questo nelle osservazioni preliminari del piano di demolizione illustrate ieri pomeriggio da Autostrade per l'Italia in un vertice con la struttura commissariale che gestisce l'emergenza del viadotto. Al tavolo in Regione Liguria anche l'ad della società, Giovanni Castellucci, che ha presentato al governatore Giovanni Toti, affiancato dal sindaco di Genova Marco Bucci, le linee preliminari del progetto. «Se sarà approvato da tutti i soggetti competenti - ha detto Toti, in serata - entro un mese potrebbero iniziare lavori di demolizione e in un altro mese dovrebbero essere completati».

Divise le due aree di intervento, sulle quali si procederà però contestualmente anche se con tempi diversi. Per il troncone di levante che sovrasta le case di Certosa la demolizione avverrà con mezzi meccanici a partire dalla pila 10. L'abbattimento della pila 11 sarà effettuato invece con microcariche esplosive. Ci vorranno circa dieci giorni per preparare l'area di cantiere, poi tutto verrà portato a termine in un giorno. Non è al momento emersa nessuna demolizione preventiva delle case sottostanti il viadotto ma nelle stime si parla di un «abbattimento contestuale» di 150 appartamenti su 252 totali nell'area sfollata, quelli che potrebbero essere interessati dall'abbattimento del viadotto.

Più lungo invece l'intervento nell'area a ponente: qui il ponte sarà smontato pila per pila, in un piano chiamato di «destrutturazione» che non interesserà la parte sottostante.

Il progetto preliminare parla ad ora solo di demolizione, ma intanto il governatore Toti, in qualità di commissario e insieme al sindaco, ha inviato una lettera al premier Conte per «suggerire un provvedimento ad hoc che consenta alla struttura commissariale di esercitare la propria funzione anche per la ricostruzione».

Al termine dell'incontro l'ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci ha definito «molto costruttiva» la riunione, annunciando inoltre un'estensione della gratuità dei pedaggi autostradali nell'area genovese ulteriore rispetto a quella che era stata inizialmente decisa, (le modalità saranno comunicate entro oggi).

Intanto, tra le misure di sostegno sono scattati anche i rimborsi delle rate dei mutui per i genovesi sfollati dalle abitazioni della zona rossa a rischio crollo, erogati da Autostrade per l'Italia come ulteriore provvedimento oltre ai contributi per le primissime necessità alle famiglie sfollate e quelli per commercianti e imprenditori con l'attività all'interno della zona rossa.

Sono circa 30 famiglie, al momento, ad aver fatto richiesta per accedere alla misura negli uffici dedicati e allestiti dalla società nel Centro civico Buranello di Sampierdarena e presso la scuola Caffaro.

Nel giro di 24 ore circa dalla richiesta Autostrade garantisce l'arrivo del rimborso, che viene effettuato con accredito sul conto corrente o tramite assegno. E ieri una nuova ordinanza del sindaco ha corretto il perimetro della zona rossa permettendo la ripresa dell'attività di alcune aziende.

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