Grillo anti-atlantista fa infuriare i 5S ma incassa il sostegno di Petrocelli

Sul blog di Grillo compare un articolo contro l'Onu: "La sua storia è pavimentata di violazioni". Ira nelle chat dei 5 Stelle: "Gli diamo 300mila euro all'anno per una linea diversa dal Movimento?"

Grillo anti-atlantista fa infuriare i 5S ma incassa il sostegno di Petrocelli

"Due pesi e due misure". È questo il titolo dell'articolo a firma dell'ex ambasciatore Torquato Cardilli pubblicato sul blog di Beppe Grillo, un'analisi che è destinata a far discutere a lungo e che inevitabilmente provocherà imbarazzo per Giuseppe Conte. Il pezzo dell'ex ambasciatore d'Italia in Albania, Tanzania, Arabia Saudita ed Angola - tra le altre cose - punta il dito contro l'Organizzazione delle Nazioni Unite: riconosce che la Russia "ha infranto il diritto internazionale" violando i confini dell'Ucraina con le armi, ma allo stesso tempo ha voluto aggiungere che "di violazioni e veti è pavimentata la storia dell'Onu".

Il post sul blog di Grillo

Torquato Cardilli nel suo intervento ha accusato i nostri presidenti della Repubblica, presidenti del Consiglio, ministri degli Esteri che - in centinaia di contatti personali con gli omologhi americani - "sono stati incapaci di pretendere tra alleati corretti il provvedimento di grazia presidenziale" e di essersi accontentati "di frasi di circostanza e della solita pacca sulla spalla". La tesi sostenuta è fortissima: a 77 anni di distanza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale "soffriamo ancora di una condizione di vassallaggio".

L'ex ambasciatore ha preso in esame l'attuale situazione del conflitto militare tra Ucraina e Russia: ha fatto notare che a circa tre mesi dall'inizio della guerra al momento nessuno ha fatto un effettivo passo in avanti per arrivare alla pace, al di là degli slogan di facciata del caso. Cardilli ha scritto che "ciascuno vuole nascondere la propria debolezza dietro atteggiamenti e dichiarazioni bellicose".

Nel mirino dell'ex ambasciatore sono finiti anche i media, a cui ha imputato la colpa di applicare la metafora dei due pesi e delle due misure: "Fanno a gara per sdraiarsi sulle motivazioni del potente a loro più vicino". Una serie di atteggiamenti che, a suo giudizio, non fa altro che incentivare "il prolungamento della guerra".

L'ira nel M5S

Il post ha ovviamente innescato più di qualche reazione all'interno del Movimento 5 Stelle. Dagli ambienti contiani viene fatto notare che l'articolo porta la firma di Torquato Cardilli, ma va detto che nei fatti è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo. E infatti non sono mancate risposte al veleno, con tanto di mugugni e insofferenze che hanno trovato sfogo nelle chat pentastellate.

"Come sapete, Grillo nel suo blog ospita anche valutazione di altri esperti. Ieri c'era un post articolato di questo esperto che però non è la linea politica del Movimento", ha chiarito l'ex premier Giuseppe Conte. il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha provato a gettare acqua sul fuoco: "Porto avanti la linea del governo italiano".

L'europarlamentare grillino Fabio Massimo Castaldo ha tenuto a precisare che i contenuti pubblicati sul blog di Grillo "non riflettono le posizioni del M5S". Tuttavia l'esponente pentastellato, contattato dall'Adnkronos, ha dichiarato che alcuni degli episodi citati dal post "avrebbero meritato più attenzione" da parte della comunità internazionale. Per Castaldo è stata l'occasione per ribadire la "partecipazione fondamentale" dell'Italia all'Alleanza euroatlantica che "non sarà mai messa in discussione".

Sempre l'Adnkronos sottolinea che sono diversi i parlamentari che nelle chat interne hanno manifestato il proprio malumore dopo la mossa di Grillo. "Gli diamo 300mila euro all'anno per poi ritrovarci dei post che non riflettono la linea del Movimento?", è in sostanza il tenore di alcuni commenti. Il riferimento è al presunto compenso di Grillo per il nuovo compito di supporto nella comunicazione.

E Petrocelli sorride

Evidentemente l'articolo di Torquato Cardilli ha incassato la gratitudine di Vito Petrocelli, senatore eletto nel M5S finito al centro di una bufera politica per "posizioni filo-putiniane" nonostante il ruolo di presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama.

Petrocelli ha accusato i governi occidentali di usare spesso due pesi e due misure: "I neonazisti sono buoni se sono ucraini; i resistenti si aiutano con armi, ma non se sono palestinesi; le elezioni sono democratiche e valide solo se vincono amici dell’occidente. Chi è contrario va denigrato e distrutto".

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