Due scialpinisti lecchesi sono morti travolti da una slavina sulle Alpi Svizzere. La tragedia si è verificata ieri mattina sul Pigne d'Arolla, una cima di 3.800 metri che si trova tra il Cervino e il Gran Combin. Un terzo alpinista è sopravvissuto, è stato lui a dare l'allarme, ma purtroppo per i compagni di scalata non c'è stato niente da fare, nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori svizzeri con l'elicottero della compagnia Air Glaciers. Le vittime sono Valentino Alquà e Massimiliano Ratti. Il primo, 49 anni, laureato in scienze politiche all'Università di Milano, lavorava come impiegato amministrativo nel Soccorso alpino. Mentre il secondo, 30 anni, faceva parte del gruppo di alpinisti lecchese Asen Park, un'associazione dedicata allo scialpinismo con sede a Ballabio. Erano residenti nel quartiere collinare Germanedo della città.
I due amici stavano affrontando una via classica di scialpinismo, che si trova sull'itinerario Chamonix Zermatt, quando per cause ancora da accertare nella zona nord del Pigne d'Arolla si è staccata una slavina che li ha investiti senza lasciargli scampo. Con loro c'era una terza persona che ha chiamato i soccorsi facendo intervenire l'elisoccorso svizzero, che purtroppo è servito soltanto per recuperare i corpi. Nello stesso punto nel maggio 2018 erano morti sette italiani rimasti bloccati dal maltempo. La notizia dell'incidente si è diffusa rapidamente negli ambienti degli amanti della montagna di Lecco.
«Interpretando il pensiero della nostra comunità lecchese, sconvolta e affranta da questa notizia, esprimo il mio personale cordoglio e quello della città alla famiglia», ha scritto su Facebook il sindaco, Mauro Gattinoni.
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