Dal Vaffa di Beppe Grillo alla resilienza di Luigi Di Maio. In fondo è tutta in questa mutazione lessicale la vera riorganizzazione del M5s. Ed è così che il capo politico presenta sul Blog delle Stelle il primo passo concreto verso una svolta fin troppo attesa durante questi mesi di liti nel governo, sfide fratricide e consenso a picco. «Quando penso al Movimento 5 Stelle penso sempre ad una parola: resilienza, che è la nostra capacità, quando incontriamo difficoltà e avversità di trarne sempre un potenziamento». Quindi ha ripercorso la storia pentastellata: l'entrata in Parlamento del 2013, il tonfo alle elezioni europee, la creazione del direttorio, deciso da «Beppe e Gianroberto». Abito blu notte, camicia bianca, sfondo volutamente fuori fuoco, con in vista la bandiera italiana e quella europea, Di Maio lancia con un video sul Blog la nuova sfida: «Ci serve un'organizzazione che ricopra tutto il territorio nazionale e che sia in grado di coinvolgere i gruppi locali con gli attivisti». C'è spazio anche per la stoccata ai dissidenti: «Abbiamo eletto i probiviri, che adesso in questi giorni stanno accelerando le procedure che riguardano l'espulsione di alcune persone che non devono stare più nel Movimento e che stanno facendo del male solo al Movimento».
Forse per mantenere la differenza antropologica, tanto decantata, con i partiti tradizionali, il leader del M5s non ha parlato di coordinatori, segretari regionali, nemmeno di più banali e neutri referenti. Il Movimento sarà organizzato in «facilitatori», nazionali e regionali. Ha spiegato Di Maio: «Noi abbiamo bisogno di un'organizzazione nazionale per temi e per questioni organizzative e quindi di almeno 16, 18 facilitatori nazionali che si occupino dall'ambiente, alla sicurezza all'innovazione, fino alle questioni legali del Movimento, alle questioni di comunicazione, alle questioni di organizzazione interna». Stesso schema e uguale definizione su scala locale: «E poi abbiamo bisogno di facilitatori a livello regionale, che si occupino della formazione, del coinvolgimento di nuove persone che si vogliono avvicinare al Movimento 5 Stelle, abbiamo bisogno di facilitatori che parlino con tutto quel mondo che vuol venire a parlare con il Movimento e in una regione non sa con chi parlare».
A breve, come ha sottolineato Di Maio, comincerà la discussione sul primo «mandato zero» per i consiglieri comunali, deroga al limite del doppio mandato, e il tema dell'apertura, alle elezioni comunali o regionali, di alleanze del M5s «insieme a liste di movimenti o comitati con cui abbiamo già collaborato, con cui abbiamo lavorato e con cui è
assurdo scontrarci alle elezioni comunali». Via libera, nei prossimi giorni, ad alcuni video tutorial del leader per spiegare i passi della riorganizzazione e poi sarà aperta la votazione su Rousseau punto per punto. DDS
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