E il governo studia lo stop ai furbetti: "Mai più registri senza indicazioni"

In Italia oltre 2 milioni di vaccinati fuori dalle liste: ci sono anche giardinieri, sacerdoti, politici, giudici. Dalle piattaforme di raccolta dati sparirà la voce "altri" ed entreranno categorie specifiche

E il governo studia lo stop ai furbetti: "Mai più registri senza indicazioni"

Seminaristi e sacerdoti, magistrati e avvocati, politici, dirigenti asl, giardinieri, idraulici, muratori, elettricisti, imbianchini, cuochi, cancellieri, minorenni iscritti ad associazioni di volontariato: sono tanti i furbetti del vaccino, disseminati in tutta la penisola, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Tutta gente che ha fatto lo sgambetto agli anziani a rischio e ha snobbato le priorità fissate dalla legge. Ma per i furbetti la pacchia è agli sgoccioli, visto che lo Stato pretenderà più trasparenza alle regioni in fatto di registrazione dei vaccinati.

Ma come si possono aggirare le liste degli aventi diritto? Registrando le vaccinazioni fuori lista sulla piattaforma nazionale in una voce denominata «altri». Nel calderone di «altri», all'inizio della campagna vaccinale, si contavano cifre a due zero, trascurabile e sottostimata. In tre mesi la cifra è lievitata e ora è salita ad oltre due milioni di vaccinati «senza qualifica». Una situazione che rivendica chiarezza visto che la parte della popolazione più a rischio, gli over '80, non è stata ancora immunizzata dopo tre mesi e mezzo di campagna vaccinale. Ed è per questo che il generale Figliuolo vuole eliminare la dicitura «altri» che verrà sostituita con sottocategorie più chiare e trasparenti. È poco comprensibile, infatti, che su oltre 11 milioni di dosi inoculate, più di due milioni siano state destinate agli «altri» non meglio identificati, che numericamente corrispondono alla metà dell'intera platea degli ultraottantenni italiani (circa 4 milioni). In Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Valle d'Aosta questa voce è ben oltre la media nazionale. E la stessa commissione Antimafia vuole il dettaglio dei vaccinati.

Le sorprese non mancheranno visto che i furbetti del vaccino o salta-fila, stanno spuntando come funghi nelle varie inchieste aperte dalla magistratura. A Biella, con 23 avvisi di garanzia, dirigenti, avvocati e commercialisti - ma anche commissario, direttore sanitario e quello amministrativo della Asl - sono accusati di aver saltato la fila per farsi vaccinare a inizio gennaio, quando la campagna riguardava soltanto i sanitari. A Oristano 15 ospedalieri hanno vaccinato chi non ne aveva diritto (parenti e amici?) scavalcando fragili e anziani. In Umbria e Puglia, invece, i sospetti si concentrano su presunti caregiver che in realtà sarebbero solo di falsi accompagnatori. E sempre in Puglia, tanti furbetti, anche minorenni, sono andati a iscriversi ad associazioni di volontariato per ottenere il diritto a vaccinarsi.

Ma il fenomeno è davvero così diffuso? O i furbetti, che ci sono e non smetteranno di esserci, sono una minoranza, qualche migliaio di persone o molti di più? Per capirci di più, abbiamo analizzato i dati della Campania una delle regioni sotto la lente d'ingrandimento dell'Antimafia. Qui, gli over 80 vaccinati hanno superato quota 305.160 mentre la categoria generica «altro» registra ben 297mila vaccinazioni, quasi come quella degli anziani. Sono tutti imbucati? I numeri offrono un quadro ben diverso: tra gli altri si scopre che 128mila vaccinazioni sono state dedicate alla fascia dei 70-79 anni; 60 mila ai fragili; 15mila dosi ai disabili; 20mila agli accompagnatori. Il resto è stato diviso tra il personale che lavora nelle strutture sanitarie (addetti alle pulizie, mense) e primi blocchi di vaccinati over 80 sulle isole. In questo misto fritto, ovviamente ci sarà stato pure qualche «infiltrato».

Ma non salta all'occhio nessuna categoria privilegiata che ha fatto scalpore in altre zone d'Italia. Basti pensare alla Toscana, dove su circa 10mila persone del mondo giudiziario sono stati vaccinati sia magistrati sia moltissimi avvocati.

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