E i colleghi su Facebook: "Grazie, siete i nostri eroi"

Lettera dei militari: "Orgogliosi di voi, che come noi correte verso il pericolo quando l'istinto ti fa fuggire"

E i colleghi su Facebook: "Grazie, siete i nostri eroi"

Ai «nostri Eroi di Milano. Nel giorno in cui nasce la primavera, festeggiamo cinquantuno bambini tornati a casa. Cinquantuno bambini, la primavera della vita. È stato tutto molto semplice, tutto come mille altre volte: una richiesta di soccorso, l'allerta della Centrale, l'intervento. È stato straordinario» si legge sulla pagina Facebook dei carabinieri. Una lettera aperta scritta ai «colleghi» dell'Arma intervenuti nel miracoloso salvataggio dei ragazzini presi in ostaggio mercoledì.

«Voi in pochi, di fronte a un autobus impazzito che vi speronava, a una minaccia terribile e mortale, alle fiamme che già divoravano le lamiere. Avete vinto. Nessuno si è fatto male, nemmeno chi di quell'orrore era stato l'artefice. Perché le vite si salvano tutte» si legge sul social. In realtà l'intervento della territoriale non è stata proprio un'operazione da manuale di «recupero ostaggi», ma è andata bene lo stesso. Adesso i carabinieri incassano un giusto momento di gloria. «Siete stati gli angeli della strada, i supereroi che volano fra i grattacieli proteggendo la metropoli, l'argine contro la follia. Noi in tanti, 110 mila, che di fronte a tanto abbiamo solo una parola. Grazie, grazie per averci resi orgogliosi della nostra uniforme. Per aver ricordato chi sono i Carabinieri, che cosa fanno da più di due secoli» continua la breve lettera aperta. Dei carabinieri si parla spesso nelle barzellette e ultimamente l'immagine dell'Arma è stata offuscata dal discutibile caso Cucchi. Anche per questo il testo enfatizza che i carabinieri «sono quelli che corrono verso il pericolo laddove l'istinto umano è fuggirne. Quelli che vedono in ogni bambino un figlio, in ogni donna una sorella, in ogni anziano un genitore». La conclusione è toccante: «Grazie perché domani sarete di nuovo sulla strada. Correndo alla prossima chiamata, pensando che in fondo non avete fatto che il vostro dovere firmato i vostri colleghi».

Su Facebook il breve, ma sentito testo, ha ottenuto una valanga di condivisioni e oltre mille commenti fino a ieri pomeriggio. «Togliamo pure le virgolette: Eroi. Nel senso vero del termine» scrive Alfonso Piscitelli. Il commento più prezioso è di Paola Viccardi, probabilmente la mamma di uno dei ragazzini liberati. «Grazie di cuore da parte di Davide per l'abbraccio d'amore ricevuto appena messo in salvo e da parte di tutti noi... sarete per sempre i nostri angeli custodi». Andrea Barbieri ringrazia «perché da 205 anni ad oggi a tutti è capitato almeno una volta nella vita di dire: "adesso chiamo i Carabinieri».

I genitori di una ragazzina di 13 anni spiegano che «dentro quell'autobus ci poteva essere nostra figlia. Vi ringraziamo di cuore per il gesto eroico di ieri e per tutti quelli che fate tutti i giorni ma non raccontati come dovrebbero».

Altri si lamentano che i carabinieri si prodigano per arrestare i delinquenti e poi «un magistrato non

applica la pena adeguata». E Giacomo Grasselli si appella al Quirinale: «Mattarella, vedi tu cosa puoi fare... una medaglia d'oro al merito civile a loro (i carabinieri, nda), ai 51 bambini e ai loro insegnanti. Eroici».

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