E la legge Liquidità resta sulla carta: mancano otto decreti

Per il provvedimento tanto celebrato in aprile il governo non ha emesso le norme attuative

E la legge Liquidità resta sulla carta: mancano otto decreti

Era stato annunciato ad aprile, in pieno lockdown, come il provvedimento che avrebbe segnato il passaggio a una "nuova primavera", alla "rinascita" dopo la pandemia. Come lo sforzo «più poderoso nella storia della Repubblica» per sostenere le imprese messe in ginocchio dal Covid19. Oggi, quattro mesi dopo quelle parole pronunciate dal premier Conte, il dl Liquidità è in parte una scatola vuota. I decreti attuativi collegati, necessari per rendere del tutto operativi gli articoli del provvedimento, non sono mai arrivati. Erano otto in tutto, pochi considerato che spesso sono centinaia quelli collegati alle leggi. Eppure già per cinque di questi otto, come riferisce il Sole 24 Ore, è scaduto il termine per adottarli.

"Le banche - spiegavano in conferenza stampa il 6 aprile il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli (nella foto) e quello del Tesoro Roberto Gualtieri - potranno erogare credito a tutte le imprese senza limiti di fatturato. Le garanzie saranno erogate con un sistema molto semplice attraverso la Sace. Ci sarà tutta la liquidità necessaria". Di garanzie con Sace ne sono state finora concesse, dati di ieri, per 12,7 miliardi, su 450 richieste ricevute. Ma per rendere operative tutte le funzioni che erano state attribuite alla partecipata di Cassa Depositi e Prestiti è necessario un altro decreto ad hoc che ad oggi ancora non c'è: "Modalità per il rilascio da parte di Sace Spa delle garanzie da parte dello Stato a favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma concessi alle imprese con sede in Italia, entro l'importo complessivo massimo di 200 miliardi di euro". Parte di queste modalità non sono ancora state definite, e a quanto si apprende sarebbero in fase di elaborazione da parte del ministero dell'Economia: manca da attivare il potenziamento del ruolo di Sace che era stato previsto per sostenere l'export delle imprese attraverso strumenti di coassicurazione con il Mef sui rischi non connessi al mercato.

Tra i decreti mancanti figura anche quello sulla "disciplina del funzionamento del Comitato per il sostegno finanziario pubblico all'esportazione", del quale non ci sono nemmeno ancora i componenti. Ed è scaduto il termine per adottare il provvedimento collegato al dl sulla "quota di mutuo da sospendere relativa alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari".

Tempo scaduto anche per le "modalità di concessione da parte di Ismea di mutui a tasso zero per iniziative di sostegno di aziende agricole per la ristrutturazione di prestiti in essere, per la copertura di spese di gestione o per investimenti nel settore agricolo": spettava al ministero dell'Agricoltura individuarle entro il 5 agosto. Su un binario morto anche "l'istituzione di un fondo rotativo per la ristrutturazione dei mutui per il sostegno delle aziende del settore agricolo alimentare". Al palo, infine, la nomina attesa in Sicilia di un "commissario straordinario per la progettazione e la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero della città di Siracusa".

Forza Italia, attacca l'esecutivo: "Il governo Conte - accusa Annamaria Bernini - è tempestivo e zelante solo quando si tratta di varare Dpcm e di prolungare lo stato d'emergenza per limitare libertà costituzionali. Per il resto, è un accelerato in ritardo su tutti i dossier.

Oggi scopriamo che nessuno dei provvedimenti attuativi del decreto Liquidità ha ancora visto la luce, e che cinque sono addirittura già scaduti. Una vergogna nel giorno in cui Confesercenti annuncia che 90mila imprese rischiano di chiudere definitivamente".

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