Un modello Italia da esportazione l'accordo firmato da Arexpo, società a maggioranza pubblica che a Milano rigenera il milione di mq dove si tenne l'Expo, con la Zona economica speciale di Konza Technopolis in Kenya. Nello spirito del Piano Mattei, il progetto internazionale voluto dal governo Meloni per contribuire allo sviluppo delle economie africane e affrontare alla radice il dramma dell'immigrazione. A siglarlo l'ad Arexpo Igor De Biasio (nella foto) volato a Nairobi per la conferenza annuale della Iasp, l'International association of scienze park and areas of innovation che raccoglie 76 Paesi, 350 membri e 115mila aziende. «L'Italia - spiega De Biasio - grazie ad Arexpo è protagonista con un modello di ecosistema per l'innovazione». Sottolineando come l'accordo sia «non solo la risposta alla chiamata del Paese, ma anche un valore per entrambi i contraenti». Konza Technopolis è stata istituita dal governo del Kenya a 60 chilometri da Nairobi e diventa la principale porta d'ingresso all'Africa orientale. L'idea ambiziosa è farne un polo tecnologico sostenibile di livello mondiale e quindi un motore economico per il Paese grazie a un mix virtuoso di imprese, lavoratori, residenti e servizi urbani. Perché l'area sarà sede di aziende leader nel settore dell'istruzione, delle scienze della vita e delle telecomunicazioni, oltre a ospitare quartieri residenziali e hotel. A creare un ponte con l'Africa è quindi Arexpo, la piccola California italiana delle startup che per Expo fu perfettamente infrastrutturata e ora accoglie Mind, alleanza tra soggetti pubblici e privati che ne vogliono fare un laboratorio del futuro. Qui affonda le radici il distretto dell'innovazione con a Pavia l'accordo con l'Università per il Parco Cardano per l'innovazione sostenibile, il futuristico ospedale Galeazzi, l'Università Statale di Milano, la Fondazione per l'innovazione e il trasferimento tecnologico, imprese leader come Astrazeneca e SkyDeck Europe, il progetto guidato dall'acceleratore d'impresa dell'Università di Berkeley. Più che legittima, dunque, la partecipazione di Arexpo alla 41° Conferenza mondiale Iasp. «A Nairobi - dice De Biasio - vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienza di rigenerazione urbana e allo stesso tempo creare una partnership con una delle aree di innovazione più importanti: un modo perché Italia e Africa provino a crescere insieme».
Una rigenerazione urbana non solo infrastrutturale, ma anche culturale perché basata soprattutto sullo scambio delle informazioni, con possibili corsi universitari congiunti, collaborazione accademica e di laboratorio,
programmi di accelerazione e partecipazione in startup innovative. Tutto dunque, come da progetto iniziale, sul solco di quel piano per l'Africa che per il governo Meloni potrebbe rivelarsi una delle sfide più affascinanti.
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