E la riforma anti-Salvini continua a slittare

Fumata nera dopo il vertice al Viminale. La Lega annuncia battaglia: ci opporremo

E la riforma anti-Salvini continua a slittare

A breve i decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini saranno un lontano ricordo e il sistema dell'accoglienza ripartirà senza più sanzioni per le Ong e con favoritismi alle cooperative dei migranti. Ma intanto si va di rinvio in rinvio. Dopo la prima riunione di maggioranza ieri al Viminale, l'ennesimo stop. Un secondo incontro è stato programmato per il prossimo 9 luglio. Ieri, oltre al ministro Luciana Lamorgese, c'erano il viceministro Matteo Mauri (Pd) e il responsabile sicurezza del Pd, Carmelo Miceli, Giuseppe Brescia e Vittoria Baldino per il M5s, Davide Faraone (Iv), Federico Fornaro e Loredana De Petris (Leu).

«Vogliamo azzerare tutti gli effetti negativi dei Decreti Salvini sull'immigrazione - ha dichiarato Mauri - . Per realizzare questo obiettivo, nel corso della riunione sono stati compiuti importanti passi avanti. Tra le forze che sostengono il governo c'è grande sintonia sul lavoro da realizzare, andando ben oltre le osservazioni del Capo dello Stato».

La Baldino ha chiarito: «Siamo disposti ad andare oltre i rilievi del Colle purché si facciano delle modifiche circoscritte» che puntino «a migliorare il sistema dell'accoglienza».

Secondo l'esponente M5s è necessario «incentivare i piccoli centri di accoglienza a discapito dei grandi, dove si alimentano tensioni sociali molto forti. Negli Sprar, inoltre, viene anche assicurata una maggiore trasparenza nella rendicontazione delle risorse impiegate. Poi, tutti gli altri grandi temi che riguardano l'immigrazione verranno affrontati in Parlamento con proposte di legge».

Sui tempi Fornaro ha spiegato che «non è questa la priorità, bensì la discussione sul merito». Domenico Pianese, segretario generale del sindacato Coisp, chiede però «un incontro urgente al ministro Lamorgese. «Riteniamo indispensabile capire - spiega - quali siano gli effetti negativi dei provvedimenti che saranno sottoposti a revisione. È opportuno che nel modificare le norme attualmente in vigore si ascolti chi è ogni giorno sul campo».

Il deputato Nicola Molteni (Lega) attacca il governo: «Difenderemo i decreti sicurezza dalla follia

ideologica della sinistra e dall'incoerenza dei Cinque stelle. Con Salvini ministro abbiamo aumentato i controlli nei centri, chiuso le strutture di accoglienza diventati ormai dei lager, incrementato rimpatri ed espulsioni».

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