Roma - D'altronde Roma, ce lo insegna la leggenda, è nata da una lotta fratricida. Quindi è ovvio che la disfida capitolina tra sorelle può assurgere agli onori della cronaca. Nel caso specifico stiamo parlando di due aspiranti consigliere comunali, in corsa con due liste antagoniste. Inoltre, le due, hanno anche un cognome importante. Soprattutto per la nostra Storia. Quindi qui il titolo sui giornali è praticamente assicurato. Alessandra Mussolini sarà capolista di Forza Italia, che appoggia la candidatura a sindaco di Alfio Marchini (nipote di chi regalò il Bottegone nientemeno che al Pci di Togliatti). La sorella minore Rachele è tra i candidati che compongono la lista di Fratelli d'Italia, di cui è presidente proprio l'altra candidata sindaco del centrodestra Giorgia Meloni. Ed è proprio quest'ultima che sgombra il campo da presunti tatticismi e archivia la cosa come una pura coincidenza. «Il nome di Rachele - spiega la Meloni - era in campo già da molti mesi. La candido come persona, non per il suo cognome». «La candidatura di Rachele Mussolini era in campo già da mesi - aggiunge - da quando Forza Italia era ancora concentrata sulla candidatura di Bertolaso, e non c'era neanche l'ipotesi della candidatura di Alessandra Mussolini visto che lei aveva detto che Bertolaso era pessimo». «Penso - aggiunge la Meloni - che il suo cognome non possa essere né un vantaggio, ma neanche uno svantaggio». Non si può dire che Marchini mostri lo stesso trasporto per la «sua» di Mussolini. Alla trasmissione Agorà evita commenti. «Non l'ho scelta io. Non entro nelle decisioni di Forza Italia».
Le due Mussolini, però, non sono le prime a voler entrare da elette nella sala Giulio Cesare sul monte capitolino. Prima di loro lo zio Guido aveva, nel 2001, accettato la candidatura a sindaco per la lista di Forza Nuova.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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