E se i marziani fossimo noi?

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C' è stata vita su Marte? Nel cratere Jazero il rover Perseverance ha trovato molecole organiche. Secondo gli esperti della NASA sono una possibile firma della vita, sebbene potrebbero anche essere state prodotte senza che ci fosse vita. Il termine organico, che noi associamo comunemente alla vita, in realtà indica semplicemente la presenza di carbonio, ma nel caso specifico ci sono anche idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo, insomma proprio i mattoni della vita. Nel 2033, con la Missione Sample Return, saranno portare a Terra e esaminate meglio, chissà.

Sarebbe una scoperta sensazionale, ma non così incredibile. Basta tener presente che le prime rocce fossili con forme batteriche primordiali ritrovate sulla Terra (gli stromatoliti) hanno tre miliardi e mezzo di anni, e ciò significa che le prime forme di molecole autoreplicanti sono apparse quattro miliardi di anni fa, appena mezzo miliardi dopo la formazione del pianeta, quindi non è così improbabile, dato un certo numero di anni, e le giuste condizioni chimiche, che si crei la vita.

Un bel libro dell'astrofisico Nanni Bignami (purtroppo deceduto pochi anni fa) si intitola I marziani siamo noi, perché una delle ipotesi degli astrobiologici è che la vita potrebbe addirittura essere nata altrove, e essere arrivata a noi in seguito, per esempio a causa di un asteroide che colpendo il pianeta rosso avesse proiettato rocce contenenti le prime forme di vita fino alla Terra. Tutto questo, all'interno del nostro sistema solare, il che fa pensare che la vita nell'universo potrebbe essere molto più comune di quanto non si creda. Discorso diverso per la vita intelligente, autocosciente, perché il numero di casualità che devono accadere perché si arrivi a qualcosa di simile all'essere umano si alza ancora di più (se un enorme asteroide non avesse colpito il nostro pianeta 68 milioni di anni fa ci sarebbero ancora i dinosauri, che hanno dominato il pianeta per 160 milioni di anni).

Nel frattempo, in attesa di poter analizzare le

rocce marziane, continuiamo a cercare mandare segnali per contattare forme di vita intelligente nello spazio. Con un po' di imprudenza: magari troviamo il tenero E.T., ma potremmo anche rivelare la nostra posizione a Alien.

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