Ecco chi sono quei "reporter" filorussi che denunciano gli inviati Rai a Mosca

Il caso di Andrea Lucidi, che lavora nel Donbass e di Clara Statello. E i tg finiscono nel mirino del Cremlino

Ecco chi sono quei "reporter" filorussi che denunciano gli inviati Rai a Mosca
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L'odio verso i giornalisti Rai scorre su Telegram e arriva fino al Cremlino. Dopo Stefania Battistini e Simone Traini, anche Ilario Piagnerelli è finito sotto attacco di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo.

Se i due corrispondenti del Tg1 sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine, il loro collega di Rainews24 è al centro delle attenzioni di Mosca per aver intervistato un soldato ucraino che indossava un berretto con simboli nazisti di cui dice di essersi accorto solo dopo la messa in onda del servizio. Tali attenzioni provengono da alcuni canali Telegram gestiti da giornalisti italiani filorussi molto vicini al Cremlino. Il più attivo è Andrea Lucidi (nella foto), giornalista freelance indipendente che si è trasferito in Donbass nel febbraio 2022 «per documentare sul campo le mistificazioni dell'Occidente». Su X si presenta come «reporter e corrispondente dalle aree di crisi, focus su Russia e Donbass, Russlandversteher, storia delle Waffen-SS e URSS» e suoi canali social sfoggia una foto insieme alla Zakharova. Ma non solo. Nel settembre 2023 Lucidi, tra il serio e il faceto, in un tweet confessava di ricevere mezzo milione di rubli al mese più spese da Donbass Italia che sul web si definisce come «un canale di informazione indipendente e senza censura, che si occupa di Russia e Donbass». Lucidi, il 18 agosto scorso, ha dedicato un post su Telegram all'intervista fatta da Piagnerelli e ha commentato: «È strano che chi lavora nel servizio pubblico non sappia riconoscere i simboli nazisti. A giudicare dal video, qualcuno in fase di montaggio aveva provato a nasconderlo, ma ormai era già tardi». E, poi, si è chiesto: «Come mai Piagnerelli non ha fatto domande sul perché un soldato ucraino portasse questi simboli? Ora ci diranno di nuovo che non c'è nazismo in Ucraina e che è tutta propaganda russa, vero?». Il giorno seguente, invece, ha dedicato un post all'azione di protesta di alcuni filorussi che hanno issato uno striscione di fronte agli uffici Rai di Genova e ha tuonato contro il servizio pubblico: «È inaccettabile che soldi pubblici vengano spesi per la propaganda a sostegno di un regime criminale e neonazista come quello di Zelensky. Battistini e Traini vanno immediatamente licenziati e messi sotto indagine come agenti stranieri».

Su Telegram è molto attiva anche Clara Statello, freelance che ha collaborato con organi d'informazione filorussi come Sputnik Italia e L'Antidiplomatico e che il 7 ottobre scorso ha pubblicato su X un post di giubilo per l'attacco di Hama. Statello ha rilanciato alcuni post del canale Comitato per il Donbass Antinazista in cui si definisce Piagnerelli «un fottuto idiota» e si accusa Battistini di avere «la faccia di bronzo».

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