
Tymofii aveva 3 anni. Radyslav e Arina 7. Herman 9. Danylo Mykyta e Alina 15. Kostiantyn 16. Nikita 17. Erano in un parco pubblico a Kryvyi Rih, in Ucraina. I più piccoli con i nonni o i genitori. Stavano giocando, come ogni bambino al bimbo dovrebbe avere il diritto di fare. Sono stati uccisi da un missile russo, sparato per colpire chissà cosa, che ha fatto l'ennesima strage di innocenti di questa infame guerra di invasione portata avanti da tre anni dalla Russia di Putin. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 19 persone uccise, tutte civili. Altre 60 sono ricoverate in ospedale, tra loro altri bambini, alcuni in condizioni gravissime.
«Semplicemente non esiste un livello più profondo di cinismo, cattiveria o odio verso le persone di quello che la Russia incarna oggi», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre dal Cremlino provavano timidamente a sostenere la tesi di aver colpito un meeting militare nel tentativo di fuggire ancora una volta dalla verità dei fatti.
«È di fondamentale importanza non lasciare questo attacco russo ai civili, alla città, ogni attacco del genere, senza una risposta dal mondo», ha detto ancora Zelensky, facendo probabilmente fischiare le orecchie a chi in piazza a Roma portava avanti non senza ipocrisia una teoria del disarmo che fa rima con resa. «La guerra deve finire. Ma per finirla, non dobbiamo aver paura di chiamare le cose con il loro nome. Non dobbiamo aver paura di fare pressione su chi continua questa guerra e ignora tutte le proposte del mondo per porvi fine. Dobbiamo fare pressione sulla Russia, che ha scelto di uccidere bambini invece di scegliere un cessate il fuoco. Solo attraverso la forza e l'azione coordinata con i partner possiamo fermare le uccisioni, salvare le vite dei bambini e stabilire una pace duratura», ha aggiunto Zelensky. La risposta per la strage è arrivata quasi unanime dai leader europei. Tra gli altri, la vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas ha definito «tragico e disumano» l'attacco, dicendo apertamente che «la Russia continua a distruggere l'Ucraina, non è interessata alla pace». Nel mirino del leader ucraino invece il commento a suo dire troppo soft da parte americana. «Purtroppo la reazione dell'ambasciata americana è spiacevolmente sorprendente: un paese così forte, un popolo così forte e una reazione così debole. Hanno persino paura di dire la parola russo quando parlano del missile che ha ucciso i bambini», ha denunciato Zelensky.
Zelensky invece apre a una possibile svolta da parte della coalizione dei cosiddetti volenterosi, quando dà conto di un «importante incontro tra i nostri militari e i Capi di Stato Maggiore della Difesa dei partner: l'Ammiraglio Sir Tony Radakin del Regno Unito e il Generale Thierry Burkhard della Francia. Stiamo lavorando per garantire la sicurezza in Ucraina e per stabilire garanzie di sicurezza affidabili. Ci sono progressi tangibili e dettagli iniziali su come potrebbe essere schierato un contingente di sicurezza dei partner», ha detto. Proprio mentre dalla Germania arriva un'altra indiscrezione che dimostra, una volta di più, chi si a non volere la pace. Secondo la Zdf, «la Russia ha iniziato a trasferire alcuni sistemi di artiglieria a lungo raggio nordcoreani nella Crimea», sottolineando che si tratta di un altro segnale del coinvolgimento del regime di Pyongyang nella guerra contro l'Ucraina, dopo l'invio di truppe al fronte da parte di Kim.
Un video mostra alcuni cannoni semoventi nordcoreani Koksan che vengono trasportati su un treno attraverso la Crimea settentrionale, con l'ipotesi che i nordcoreani, dopo essere stati usati come carne da cannone nel Kursk, possano essere inviati anche in Crimea. Altro che pace, o tregua o cessate il fuoco. Missili sui bambini e grandi manovre. La Russia non si ferma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.