B alza agli occhi anche nella vicenda afghana che, per affermarsi al governo, una forza politica nuova deve avere un'identità definita e dev'essere parte di fitta rete di relazioni non solo nazionali ma soprattutto internazionali. Deve essere riconosciuta, dunque, e di conseguenza sostenuta. Viceversa, fa la fine del presidente afghano Ashraf Ghani, liquidato in un batter d'occhio dai talebani proprio perché privo di una rete di protezione geopolitica locale. L'appoggio dei lontani Stati Uniti e delle forze occidentali ha contato poco a fronte del sostegno che potenze geograficamente vicine come Pakistan, Cina, Arabia Saudita, Turchia e via elencando hanno tributato al rinascente agglomerato tribale talebano. È per questo che il cambio di regime non ha funzionato, è per questo che l'esercito nazionale afghano si è arreso praticamente senza combattere. Era già accaduto in Iran prima della rivoluzione di Khomeini, in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein, in Somalia al termine della fallimentare operazione Restor Hope. In tutti questi casi i miliardi di dollari americani riversati nelle casse di un qualche raìs locale non sono serviti a nulla. Sarebbero servite una forte rappresentanza politica nazionale e una fitta rete diplomatica internazionale. Gli americani non se ne sono curati e su queste basi il nation building a cui dicevano di tendere non poteva che concludersi con un macroscopico fallimento.
Una lezione per tutti, anche per la politica italiana. Perché, al netto delle evidenti differenze, anche il sistema politico italiano sta vivendo il suo anno zero e tutti i partiti che lo compongono sono alle prese con la definizione/ridefinizione della propria identità, oltre che con la necessità di individuare una collocazione chiara in contesto geopolitico che sta attraversando il primo cambiamento radicale dai tempi della Guerra fredda. «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei», scriveva Goethe. I grillini non l'hanno fatto né rispetto all'Europa né rispetto alla Nato, e per questo hanno fallito la loro prima prova di governo.
Sarebbe opportuno, se volesse davvero rendersi credibile agli occhi del mondo, che lo facesse il centrodestra nel suo complesso. E, volendo credere che l'unione con Forza Italia possa avere un senso politico reale, sarebbe necessario lo facesse in modo particolare la Lega di Matteo Salvini.
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