Ecco perché l'accusa di peculato non regge per l'uso del volo di Stato

La misura necessaria se il rimpatriato è scortato da agenti armati. Il precedente di inizio gennaio

Ecco perché l'accusa di peculato non regge per l'uso del volo di Stato
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L'iscrizione nel registro degli indagati di Meloni, dei ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano, in qualità di sottosegretario con delega ai servizi segreti per peculato fatta sulla base della denuncia dell'avvocato Luigi Li Gotti riguarda il volo di Stato usato per rimpatriare in Libia il generale Almasri, capo della polizia giudiziaria del Paese, e per cui la Corte penale dell'Aja aveva emesso un mandato d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità per le torture e gli omicidi compiuti nei lager libici.

Li Gotti scrive appena due righe: «Si chiede che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia».

Toccherà ora al Tribunale dei ministri verificare se sussistano elementi per contestare il reato ipotizzato nell'esposto. Andranno verificate le regole di ingaggio sull'uso dei voli di Stato, in particolare quelli a disposizione dei nostri servizi segreti. Almasri infatti è stato rimpatriato su un volo della nostra intelligence, un Falcon 900 partito il 21 gennaio da Ciampino direzione Torino, dove l'uomo era stato fermato. «Piuttosto che lasciarlo libero, noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente, per motivi di sicurezza, con un volo apposito come accade in altri casi analoghi», aveva spiegato la premier Meloni. La stessa versione che aveva fornito il ministro Piantedosi (foto) in Senato: «È stato rimpatriato a Tripoli, per urgenti ragioni di sicurezza, con mio provvedimento di espulsione, vista la pericolosità del soggetto». Fonti vicine al dossier hanno fatto notare che quella del volo di Stato era l'unica possibilità percorribile, anche perché vista la pericolosità del soggetto non sarebbe stato possibile farlo viaggiare su un volo di linea, e visto che non era solo. Chi lo accompagnava sarebbe stato armato. L'ipotesi sul peculato appare insomma alquanto debole.

Si contesta al governo di aver utilizzato un volo di Stato per portare a casa un criminale. Ma non è vero che tutti i rimpatri avvengono solo attraverso voli charter noleggiati dal Viminale, che secondo le ultime statistiche disponibili sono stati 106 nel 2023. Questi in particolare vengono organizzati per rimpatriare gruppi di migranti irregolari nei Paesi con cui ci sono accordi bilaterali, con cadenza bisettimanale. Si tratta di operazioni di rimpatrio collettive, di solito verso Tunisia, Egitto, Nigeria. Vengono usati anche i voli di linea quando ci sono singoli migranti. Ma dipende dai casi. Tutto dipende dalle valutazioni sulla sicurezza nazionale.

Per esempio, un caso più recente, il 10 gennaio: due cittadini considerati pericolosi perché estremisti radicali, sono stati rimpatriati su ordine del Viminale con un volo straordinario operato dalla Guardia di Finanza.

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