I momenti di gloria potrebbero finire molto presto. C'è ancora entusiasmo nel governo per aver trovato i voti dei voltagabbana per raggiungere la misera quota di 156 voti di fiducia al premier Giuseppe Conte, che rendono comunque la maggioranza totalmente instabile e precaria. Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio - che alle ore 18:30 salirà al Quirinale per informare il capo dello Stato Sergio Mattarella sull'evoluzione della crisi - punterà ad allargare il perimetro cercando altri voti per evitare il game over a fine mese. C'è però un pericolo dietro l'angolo che potrebbe anticipare il crollo giallorosso.
Nella giornata di mercoledì non è da escludere un vero e proprio ribaltone: ci sarà da votare in Parlamento la relazione del ministro della Giustizia. A questo punto risulterà nuovamente decisivo il gruppo di Italia Viva: se i renziani voteranno "no" in blocco allora le opposizioni raggiungerebbero quota 156, ovvero lo stesso numero di voti su cui può fare affidamento l'attuale maggioranza che però è sostenuta anche da 3 senatori a vita (che spesso non partecipano ai lavori di Palazzo Madama). In tal senso il deputato Luciano Nobili ha lanciato un avvertimento chiarissimo: "Se hanno intenzione di trovare un accordo serio con noi bene, altrimenti il governo ha le ore contate. L'incidente è sicuramente dietro l'angolo".
Paura al Senato
Per il momento però continuano ad esserci porte in faccia a Iv che chiede di sedersi attorno a un tavolo per tornare a dialogare. Se le circostanze restassero così, Italia Viva confermerà il "no" alla relazione di Alfonso Bonafede e a quel punto saranno guai per l'esecutivo. "Abbiamo pazientato anche troppo", sostiene Nobili. Proprio ieri Matteo Renzi osservava: "Se c'è da votare cose per il bene dell'Italia le voteremo, ma noi siamo liberi da ora: sulla relazione di Bonafede sulla giustizia, voteremo contro. E mi chiedo: ma come faranno?". Effettivamente la situazione è ballerina: alla Camera non dovrebbero esserci problemi, mentre al Senato - tolti i senatori a vita e considerando l'eventuale conferma della contrarietà dei renziani - "il governo va sotto".
La posizione di Nobili non lascia spazio a libere interpretazioni: "O accade un fatto politico e si avvia un vero dialogo oppure voteremo contro". Dal centrodestra tengono a precisare che il mercato dei senatori potrebbe non bastare a Conte per salvarsi: "Non li ha 10 giorni per allargare la maggioranza...".
La linea del governo tuttavia mira proprio a rafforzare i numeri: nel pomeriggio Giuseppi ha riunito da remoto i capidelegazione e i leader di Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Liberi e uguali. Sarebbe stata ribadita la necessità di ampliare il perimetro, mantenendo per ora l'interim all'Agricoltura e - solo dopo aver puntellato la maggioranza - decidere sulla squadra di governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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