Eitan non è più in pericolo. La zia al fratello morto: "Realizzeremo i suoi sogni"

Amore e voglia di giustizia. Sono i due binari che corrono paralleli - incrociandosi in più di un punto - lungo il percorso di una lettera speciale: quella che una sorella ha scritto al fratello morto

Eitan non è più in pericolo. La zia al fratello morto: "Realizzeremo i suoi sogni"

Amore e voglia di giustizia. Sono i due binari che corrono paralleli - incrociandosi in più di un punto - lungo il percorso di una lettera speciale: quella che una sorella ha scritto al fratello morto. Un fratello del quale ricorda tutto; dal profumo della pelle (che è anche un po' il suo) alla soavità dell'eloquio (come un dolce fatto in casa per colazione). Ma poi c'è il rapporto più importante: l'affetto di una zia per Eitan, unico sopravvissuto alla strage di Stresa. Un bimbo di 5 anni che ha perso in un attimo papà, mamma e fratellino. Chi si prenderà cura di lui? Chi gli donerà carezze, baci, abbracci? Doni che meritano tutti i bambini, ma in particolare quelli sfortunati come Eitan. Il suo nuovo angelo custode non può che essere una donna, Aya: fruscio di nome per un battito d'ali. Lei è la zia paterna di Eitan cui, già prima del dramma, era legatissima. Figuriamoci adesso. Aya ha scritto una lettera al fratello morto per rassicurarlo sul futuro del piccolo. «Faremo di tutto perché i suoi sogni diventino realtà». Eccolo, il binario dell'amore. «Quello che è successo sul Mottarone si poteva evitare. Ci rattrista sapere che gli indagati sono già a casa». Eccolo, il binario della voglia di giustizia. Parole lette da Aya durante la preghiera, in ricordo di suo fratello Amit, di sua cognata Tal, del nipotino Tom e dei nonni, intrappolati nella cabina della morte: «Non ho parole per descrivere quanto ci mancherete. Quando ci avete raggiunto a Pavia, Eitan aveva solo un mese e le mie bimbe avevano due e 18 mesi. Per la prima volta da anni abbiamo avuto una famiglia in Italia. Sono stati anni di gite con i passeggini, di magliette macchiate di gelato, pomeriggi passati nella piscinetta in giardino». Poi un filo di una maledetta cabina si è spezzato, tranciando anche il filo di 14 esistenze. Eitan, protetto dal corpo del padre, si è salvato. Quando oggi sarà dimesso dall'ospedale, ad attenderlo ci sarà una zia dal nome breve ma dal cuore grande. Aya, in attesa di parlare col nipotino, si rivolge ai suo cari.

Precipitati nel vuoto, ma non finiti nel nulla: «Voglio dirvi che io e mio marito faremo di tutto perché i vostri desideri e i vostri sogni per Eitan diventino realtà. Siete sempre nel nostro cuore e anima, in ogni secondo. Vi vorremo bene per sempre». Ed Eitan tornerà ad essere un bimbo felice. Ne ha diritto.

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