Il centro-destra ha concrete possibilità di vincere in Emilia-Romagna. Parola di Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend, che intervenendo al programma Omnibus di La7 ha parlato di un testa a testa tra Lucia Borgonzoni e il dem Stefano Bonaccini, presidente uscente e candidato della coalizione di centro-sinistra.
''I sondaggi ci dicono che la partita è contendibile'', ha affermato Pregliasco che ha anche aggiunto che ''dobbiamo essere molto cauti a fare previsioni''. D'altronde i numeri sono chiari: secondo l'ultimo sondaggio di Demopolis, il candidato del Pd è al 46%, solo due punti di vantaggio sulla leghista Lucia Borgonzoni che vanta il 44%.
Anche i dati meno recenti presentati da Emg, Ixè e Ipsos riportano un duello all'ultimo voto con il dem al 46,5% (Emg), al 47,2% (Ixè) e 44,2% (Ipsos) e la candidata sostenuta dal centro-destra rispettivamente al 43,5%, al 40,1% e al 42,2%. Nonostante il Pd stia cercando in tutti i modi di diminuire l'importanza delle Regionali in Emilia-Romagna, l’appuntamento elettorale del 26 gennaio è "un voto decisivo", ha dichiarato ancora Pregliasco.
E non potrebbe essere altrimenti. Una sconfitta della sinistra in quella che da sempre è una Regione rossa avrebbe conseguenze devastanti sullo stesso Pd che sul governo Conte. L’esecutivo, logorato da liti sempre più frequenti nella maggioranza che lo sostiene, difficilmente resisterebbe ad una onda d’urto di tale potenza.
Ma c’è un paradosso. Proprio il timore di tutte le forze della coalizione giallorossa di ritornare alle urne, dove si registrerebbe una netta vittoria del centro-destra, potrebbe essere il collante capace di rinsaldare il governo. Questo punto è sottolineato dal giornalista di Repubblica, Claudio Tito: ''Questo governo ha la forza della debolezza, i suoi sostenitori sono talmente deboli che difficilmente provocheranno una crisi di governo in modo consapevole''. Piuttosto sicuro in una vittoria di Bonaccini è, invece il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che, nel corso della stessa trasmissione alcune settimnane fa, aveva affermato come ''l'Emilia Romagna sarà il secondo svarione per Matteo Salvini dopo il Papeete''.
Mancano tre settimane al grande giorno. Quello che per il centrodestra solo qualche anno sembrava impossibile, la vittoria cioè in una storica roccaforte della sinistra, ora è una concreta possibilità. Salvini ci spera e sta spendendo tutte le sue energie per compiere il “miracolo” tanto che il 30 dicembre scorso ha annunciato che nelle prossime settimane sarà in almeno 100 piazze ''ad ascoltare, raccogliere suggerimenti, proposte, dalla mattina alla sera. E il 18 gennaio saremo a Maranello per un'Emilia che corre e che inventa, l'unico rosso che ci piace insieme al lambrusco è quello della Ferrari". Il leader della Lega ha aggiunto che visiterà ''almeno due volte in ogni provincia.
Saranno 28 giorni entusiasmanti perché il 26 gennaio sarà un passaggio storico, una data che rimane, che porterà speranza, affinché non si ripetano più casi come quello di Bibbiano che è un marchio d'infamia e il buongoverno della Lega sarà messo alla prova dei fatti''.
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