I 5 Stelle "scaricano" il Pd: da soli pure nelle Marche

La decisione a seguito dell'incontro del responsabile delle campagne elettorali Toninelli e i referenti locali

I 5 Stelle "scaricano" il Pd: da soli pure nelle Marche

"Non ci sono le condizioni per pensare a un patto civico che comprenda anche i partiti". Il M5S alla fine scioglie la riserva (che poi riserva non era) e annuncia che anche alle elezioni regionali delle Marche, previste a primavera, il movimento andrà da solo.

Si tratta di una scelta che di certo creerà più di qualche malumore tra gli alleati di governo e, soprattutto, nel Pd di Nicola Zingaretti, che oltre alle beghe interno al proprio partito con l’idea di formare-riformare il partito si trova anche a dover tenere le file di una maggioranza sempre più frastagliata.

E proprio il segretario del Pd ha sempre fatto pressing sui pentastellati per favorire, anche a livello, l’alleanza che supporta l'esecutivo Conte Bis. Ma i risultati dell'Umbria hanno rappresentato il primo vero campanello d'allarme per la maggioranza giallo-rossa, che ha perso una regione storicamente vicina alla sinistra con oltre 20 punti percentuali di distacco dall’alleanza di centrodestra guidata, manco a dirlo, da un rappresentante della Lega, Donatella Tesei.

I pentastellati, così, avevano deciso di “correre ai ripari” preferendo andare da soli nelle tornate elettorali di Calabria ed Emilia Romagna, dove si voterà tra poco più di una settimana. Nella regione guidata dal governatore uscente del Pd Mario Oliverio dopo delle prime timide aperture del movimento nei confronti dei democratici per la scelta di un nome condiviso (possibilmente in quota 5Stelle) alla fine non si è trovata la quadra, anche per la pressione dei gruppi dirigenti locali guidati dalla parlamentare europea Dalila Nesci (che alla candidatura a presidente ci aveva fatto un pensierino). Alla fine, così, dalla piattaforma Rousseau è stato scelto come candidato presidente il docente universitario Francesco Aiello i cui voti, ora, potrebbero essere decisivi nello scontro tra il candidato di Forza Italia per il centro-destra Jole Santelli, e il candidato del centro-sinistra Pippo Callipo.

In Emilia Romagna, invece, la discussione su un candidato presidente unitario non è mai partita con l'uscente Stefano Bonaccini che a farsi da parte non ci pensava assolutamente e il movimento che ha optato sulla candidatura dell'imprenditore 49enne e consigliere comunale di Forlì, Simone Benini. Anche qui i voti dei pentastellati incideranno fortemente sui risultati finali e sullo sconto tra il rappresentante Dem e la leghista Lucia Bergonzoni.

Oggi, infine, la nuova doccia fredda per il Pd e per il premier Conte che vede la sua maggioranza sempre più divisa e frastagliata.

Danilo Toninelli, responsabile delle campagne elettorali del Movimento, e il capo politico Luigi Di Maio a seguito dell’incontro con i due referenti per le elezioni regionali nelle Marche, Gianni Maggi e Martina Parisse, ha rilasciato una breve ma decisva dichiarazione: “È stato rilevato che non ci sono le condizioni politiche per pensare a un patto civico che comprenda anche i partiti. Il MoVimento 5 Stelle, dunque, si presenterà alle prossime elezioni regionali nelle Marche da solo o con eventuali liste civiche”.

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