A Emergency volano i coltelli. E Cecilia Strada viene silurata

Scontro intestino alla Ong. La figlia del fondatore non voleva accettare i soldi dei governi e delle grandi aziende private. Ma Emergency: "Normale dinamica di confronto interno"

A Emergency volano i coltelli. E Cecilia Strada viene silurata

Dal quartier generale di Emergency si affrettano a sminuire l'accaduto. Parlano di una decisione "maturata nell'ambito di una normale dinamica di confronto interno". E assicurano che è tutto teso a "cercare sempre l'assetto più adatto alla crescita dell'organizzazione, come avviene ogni giorno in ogni realtà associativa". Eppure, secondo l'Espresso, quello che si è consumato all'interno di una delle maggiori Ong italiane è stato un vero e proprio scontro. Il risultato è stato un clamoroso cambio al vertice. "Cecilia Strada, che ne era presidente dal 2009, è stata sfiduciata dal direttivo della Ong - si legge sul settimanale - e sostituita da Rossella Miccio, assistente di Gino Strada e fino a ieri occupata nell’ufficio umanitario".

L'associazione fondata da Strada ha inviato poche righe ai soci e ai volontari. Un comunicato scarno che non ha spiegato cosa sia successo realmente. Tanto che, appena è scoppiata la polemica, Cecilia Strada e Rossella Miccio si sono sentite in dovere di pubblicare un nuovo comunicato per smentire le ricostruzioni: "In seguito alle speculazioni che abbiamo letto sulla stampa, ci teniamo a sottolineare che la decisione dell’avvicendamento alla carica di Presidente del Consiglio Direttivo di Emergency è stata maturata nell’ambito di una normale dinamica di confronto interno". In realtà, secondo l'Espresso, lo scontro sarebbe tutto politico. I più "idealista", come li chiama il settimanale della famiglia De Benedetti, vorrebbero tornare alle origini predicando la "cultura di pace", denunciando "gli orrori delle guerre" e, soprattutto, prendendo le distanze "da qualsiasi governo e istituzione". Su un altro fronte chi vorrebbe trasformare Emergency in una Ong internazionale. Per fare questo passo deve andare avanti ad accettare "i soldi dei governi e delle grandi imprese, come Eni e Impregilo", che sembrerebbero "interessate a utilizzare il logo di Emergency per migliorare la propria reputazione".

Secondo l'Espresso, Cecilia Strada si sarebbe schierata contro qualsiasi collaborazione con governi e corporation private. Al suo fianco avrebbe avuto quasi tutti i volontari, ma non il direttivo. Dietro la bagarre sulla partecipazione (o meno) di Matteo Renzi alla partita del cuore di Firenze 2014, organizzata appunto da Emergency, ci sarebbe stato proprio questo braccio di ferro intestino. La Strada si era schierata contro la passerella dell'allora presidente del Consiglio e, quindi, capo di un governo che stava facendo la guerra in Afghanistan. Alla fine Renzi non era andato. Ma quella rottura aveva scatenato polemiche interne a non finire.

Sullo sfondo di questo durissimo scontro, sempre secondo l'Espresso, ci sarebbe anche l'erediterà della stessa

Emergency. "Alcuni dirigenti temevano che con il consolidamento di Cecilia alla guida dell'associazione i loro ruoli venissero messi in discussione - si legge sul settimanale - di qui il siluramento della Strada".

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