Emergenza gang giovanili in tutta Europa. È battaglia per abbassare l'età imputabile

In Germania limite a 14 anni ma si vuole cambiare. A Londra si finisce dentro a 10

Emergenza gang giovanili in tutta Europa. È battaglia per abbassare l'età imputabile
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Il fenomeno esiste in tutta Europa e interroga gli Stati sull'opportunità di abbassare l'età imputabile dei minorenni autori di reati. In Italia la nuova stretta del governo non lo prevede. Nel testo del decreto anti baby gang si rende più facile il carcere per i minori (si abbassa la pena per applicare la custodia cautelare da 9 a 6 anni), ma non c'è l'abbassamento dell'età imputabile, come chiedeva la Lega, da 14 a 12 anni, perché «il 14enne di oggi che gira con pistole e coltello non è lo stesso di 30 anni fa, è capace di intendere e di volere e se sbaglia deve pagare come uno di 50 anni», aveva detto nei giorni scorsi il leader Matteo Salvini.

In Germania se ne parla da qualche anno, da quando una successione di stupri efferati di gruppo commessi da minori di età compresa tra i 12 e i 17 anni ha scosso l'opinione pubblica e smosso la sensibilità politica, per ora senza arrivare ad alcuna modifica ma con un dibattito acceso. La legge tedesca, come in Italia, prevede la non imputabilità per i minori di 14 anni. A Berlino però si comincia a guardare ad altri modelli, come quello inglese, scozzese, francese, olandese.

Nel Regno Unito, quella delle baby gang, semplificazione giornalistica che richiama i gruppi di giovanissimi dediti a violenza e crimini anche gravissimi, è già stata bollata come un'emergenza per il Paese. Un recente report della commissione infanzia del Parlamento inglese parla di 27mila minori identificati come membri di baby gang, e di molti di più considerati a rischio di entrarci. Eppure per la legge in Inghilterra la soglia di imputabilità dei minori autori di reati è già molto bassa: bastano addirittura dieci anni per finire alla sbarra davanti alla corte minorile, ma nei casi di reati più gravi, i processi possono essere trasferiti anche alla corte ordinaria. È l'età più bassa in Europa. Diverse proposte di legge per alzare la soglia non sono ancora passate, nonostante le Nazioni Unite abbiano invitato gli Stati a non scendere sotto i 12 anni nella soglia per la procedibilità penale. In Scozia l'età era di 8 anni, e nel 2011 è stata alzata a 10. Sono casi limite. In Olanda per finire sotto processo bastano 12 anni, ed è previsto un eventuale periodo di detenzione massimo di due anni per chi ha tra i 16 e i 17 anni, e di un anno per chi ha tra i 12 e i 15 anni. In Francia si può essere processati a 13 anni. In tutto il resto d'Europa si parte dai 14 anni. In Italia l'imputabilità scatta a 14 anni, ma fino ai 18 non è sempre presunta, cioè deve essere accertata di volta in volta la capacità di intendere e di volere del minore. In Spagna è allarme per l'aumento di «gruppi e bande giovanili violente e di carattere identitario», ha rilevato proprio ieri la Procura generale dello Stato nella relazione che ha aperto l'anno giudiziario. Bambini verrebbero reclutati «sin dall'infanzia» anche grazie a internet.

Sono cresciuti i reati di omicidio o tentato omicidio commessi da minorenni: il 14,7% in più rispetto al 2021. A Madrid i casi più gravi: «Il livello di violenza è così gratuito da portare a scontri in strada tra bande che hanno l'obiettivo di dominare il proprio quartiere, con strumenti pericolosi e armi».

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