"Emergenza nazionale. La legge sulle baby gang è ferma da tre anni"

Il ministro per le Disabilità: "Età imputabile a 12 anni e pene per l'associazione a delinquere"

"Emergenza nazionale. La legge sulle baby gang è ferma da tre anni"

Prima la maxirissa a Peschiera del Garda con accoltellamenti e vandalismi, poi le molestie alle ragazze che tornavano a casa in treno. I fatti del 2 giugno hanno fatto rumore nel Paese e scatenato le polemiche, trasversalmente. Con il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che tra l'altro ha ricordato come la Lega avesse proposto una legge ad hoc per contrastare il fenomeno, oltre a suggerire di «resuscitare» il servizio di leva per dare un po' di struttura e di educazione a chi, evidentemente, non ne ha. Dal fronte leghista anche Erika Stefani, ministro per le Disabilità nel governo di Mario Draghi, dice la sua sul caos scatenato dalle bande di balordi sulla riva meridionale del Garda. Già a gennaio, dopo gli scontri tra baby gang a Torino e le aggressioni sessuali di massa di Capodanno a Milano, aveva ricordato che «uno Stato non deve mai cedere alla violazione dei diritti».

Oggi, sei mesi dopo, ci risiamo. Da ministro e parlamentare del Nord, pensa che le baby-gang dei nordafricani siano diventate un'emergenza?

«Ce lo dicono i dati su un fenomeno, purtroppo, in crescita. I reati commessi da minorenni nel 2021 sono stati oltre 35mila. Questi numeri ci parlano di un'emergenza nazionale, che non riguarda solo il Nord Italia, e dovremmo tenerne conto per fare in modo che certi episodi non restino impuniti nel nostro Paese: serve un lavoro condiviso sulle norme».

La Lega aveva proposto una legge che abbassava l'età di imputabilità per i minori a 12 anni, prevedendo anche per i reati commessi da minorenni l'aggravante dell'associazione, ma, come ha ricordato oggi Matteo Salvini, quel testo è ancora fermo dall'inizio del 2019 in Parlamento. Chi l'ha frenato?

«Il provvedimento in tre anni non è stato mai calendarizzato, evidentemente non c'era da parte delle forze politiche una volontà condivisa di aprire una discussione sul tema. Alla luce dei fatti e degli avvenimenti anche recenti si dovrebbe prendere in considerazione quella delle baby gang come emergenza nazionale. La proposta di legge prevede l'abbassamento dell'età imputabile a 12 anni e l'eliminazione della diminuzione della pena per i minori in casi in cui scatti l'associazione per delinquere. L'educazione è fondamentale, ma è necessario anche assicurare la certezza della pena».

Oggi l'ex parlamentare Pd Michela Marzano, su «Repubblica», mette le mani avanti chiedendo di non fare la morale a quelli di sinistra per non aver dato rilevanza alla provenienza nordafricana di buona parte dei facinorosi. Ma in questa storia non le sembra che a sinistra sia in effetti mancata la solidarietà femminile?

Parliamo di tematiche che non sono né di destra né di sinistra, deve sempre esserci la solidarietà. Lo vedo quotidianamente con le materie di mia competenza: la disabilità è un tema trasversale, che riguarda tutti noi. Lo stesso si può dire sul tema delle violenze».

L'estate è alle porte, e il suo ministero sta lavorando, insieme a quello del Turismo, per venire incontro alle persone con disabilità e permettere a tutti delle vacanze accessibili. Che cosa prevedono le misure che avete varato?

«Novità di questi giorni è l'assegnazione delle risorse del Fondo per il turismo accessibile. Trenta milioni di euro ripartiti tra Regioni e Province autonome che hanno presentato progetti per rendere accessibili le strutture e riqualificare i percorsi turistici. Ci sono numerose idee per valorizzare il territorio, cofinanziate dalle Regioni stesse. Questo significa che le realtà locali stanno raccogliendo una sfida: investire su progetti di accessibilità significa fare un investimento sulla crescita, perché una misura rivolta alle persone con disabilità accresce l'offerta turistica».

Il premier Draghi è atteso in aula, il prossimo 21 giugno, per le comunicazioni in vista del prossimo consiglio europeo. Il dibattito che ovviamente verterà sulla guerra e sull'invio delle armi a Kiev può mettere a rischio la tenuta del governo?

«Abbiamo trovato la quadra su molte altre diverse tematiche, anche se siamo delle forze politiche differenti.

In questo caso l'obiettivo comune è raggiungere quanto prima il cessate il fuoco, che sta causando morti e conseguenze drammatiche anche sulla nostra economia, già fortemente colpita dalla pandemia. Di fronte alle sfide del Pnrr che ci attendono, che possono dare risposte concrete al Paese, il governo deve durare».

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