Il Movimento 5 Stelle non trova pace: dopo le durissime accuse rivolte ai direttivi dei gruppi a Montecitorio e Palazzo Madama, che sarebbero stati colpevoli di aver fatto uscire sconfitto il M5S dal giro delle presidenze, il gruppo si spacca ulteriormente per la questione rendicontazioni. In tal senso i grillini si erano dimostrati trasparenti, precisi e puntuali prima delle elezioni Politiche ma - dopo aver avviato l'esperienza di governo prima con la Lega e poi con il Pd - hanno iniziato ad accumulare una serie di ritardi per quanto riguarda le restituzioni. Il versamento delle quote, ovvero il marchio di fabbrica dei pentastellati, è diventato ormai un vero e proprio caos.
Nello specifico c'è un dato che fa riflettere: su 296 parlamentari ben 79 non restituiscono più da gennaio, cioè più di uno su quattro. Come riportato dal Corriere della Sera, la vicenda si fa complicata anche per i probiviri che hanno dato un ultimatum preciso: entro agosto le restituzioni dei soldi o verranno presi dei provvedimenti disciplinari. Ma bisogna fare i conti con la presenza di diversi profili altisonanti che risultano essere morosi. Ecco perché il "tribunale interno" dei gialli avrebbe deciso di adottare una linea più morbida: l'espulsione di altri deputati e senatori comporterebbe un notevole indebolimento per i 5 Stelle. Eppure in piena campagna elettorale era stata tracciata una strada chiara contro i furbetti: espulsione senza appello. Tuttavia ora, considerando che la legislatura dovrebbe proseguire fino al 2023, sempre più eletti hanno deciso di smettere di rimborsare.
Ecco i big morosi
Per i probiviri la faccenda diventa dura, visto che nella lista dei ritardatari spuntano molti nomi di spicco: da Luigi Di Maio (non rendiconta da aprile) al sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro, passando per Vito Crimi (maggio). Cerchiati in rosso anche Manlio Di Stefano (sottosegretario agli Esteri, reduce da una figuraccia sulla tragedia di Beirut), Nicola Morra (presidente dell'Antimafia), Carlo Sibilia (sottosegretario all'Interno) e l'aspirante leader Paola Taverna.
Consultando il sito tirendiconto.it, con ritardi più lievi si possono notare Vincenzo Spadafora (ministro dello Sport, moroso da febbraio) e Nunzia Catalfo (ministro del Lavoro).
Più puntuali Lucia Azzolina (ministro dell'Istruzione, ultima restituzione ad aprile) e Sergio Battelli (tesoriere del gruppo alla Camera, a marzo); Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia) e Roberto Fico (presidente della Camera) da maggio. Il record assoluto negativo va a Marinella Pacifico (morosa dal giugno 2019), seguita da Paolo Nicolò Romano (settembre 2019) e Giorgio Trizzino (ottobre 2019).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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