Una procedura di gara su tre per l'aggiudicazione di un appalto pubblico si svolge ancora in modalità cartacea, con «buste sigillate inviate tramite raccomandata», spiega l'Osservatorio Burocrazia della Cna, confederazione nazionale delle imprese artigiane, che denuncia l'abnorme produzione normativa, la scarsa trasparenza e la mancata digitalizzazione delle gare pubbliche, con ben 36 mila stazioni appaltanti che si comportano in modo diverso. Un vero «Everest» per le piccole imprese che restano tagliate fuori dagli appalti. E nel verso di una semplificazione della giungla burocratica in questo campo va il nuovo codice degli appalti approvato dal governo a dicembre e criticato dall'opposizione («Favorisce il malaffare» tuonano da Pd e M5s). Il testo del nuovo codice andrà in Parlamento, dove si preannuncia battaglia, ma il titolare del dossier, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, promette che «in quella sede sarò geloso custode dei principi di semplificazione e snellimento del nuovo Codice degli appalti», e che verrà approvato «entro il 31 marzo»: sarà un Codice «snello, moderno» e «il taglio della burocrazia» sarà l'obiettivo della riforma». Il leader della Lega, dopo l'Ance (l'associazione confindustriale dei costruttori) fa visita alla Cna, i «piccoli» strozzati dalla burocrazia. «Semplificare, velocizzare, tagliare la burocrazia: sono questi i principi ispiratori che mi hanno guidato nel mettere mano alla nuova stesura del Codice degli appalti». «Il dibattito parlamentare è sacro», ma se ci sarà qualche modifica parlamentare «sarà per tagliare qualche passaggio, non per appesantire» assicura il ministro. Sul Codice, «l'Anac ha fatto rilievi lamentando eccessiva sburocratizzazione e il ridimensionamento del suo ruolo di controllo», l'Anac sottolinea il ministro «non deve essere in cabina di regia, onori e oneri sono della politica e di chi decide». E aggiunge: «sarebbe bello che la corte dei Conti desse un parere preventivo a monte e non solo ispettivo a valle. Alcuni sindacati criticano L'eccessiva sburocratizzazione perché troppa velocità, secondo loro, agevola la corruzione, ma secondo me è vero il contrario: più lungo è l'iter, più facile è per un malintenzionato agire». A Salvini è arrivato il plauso di Sabino Cassese, giudice emerito della Consulta. «Mi felicito con il ministro Salvini» perché è «un Codice che cambia registro» che va nella direzione «piuttosto del fare, che del non fare». Secondo Cassese, «il precedente Codice era impeditivo, abbiamo bisogno di un Codice che promuova, aiuti e incentivi» e questo Codice «è un accurato tentativo di equilibrio giusto tra semplificazione e conservazione. Facciamo lo sforzo per diffondere le best practice».
Oggi, ricorda Cassese, passano in media «815 giorni tra la pubblicazione del bando di gara e il pagamento del contratto, il 35% in più di tempi rispetto alla media europea, abbiamo un sistema costruito per porre dei freni piuttosto che accelerare».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.