Ergastolano in permesso accoltella un anziano

Uccise tre carabinieri. Il ferito non è grave

Paola Fucilieri

Milano Aveva ottenuto un permesso premio di un giorno ieri Antonio Cianci, foggiano di Cerignola, 59 anni di cui quaranta passati in carcere, prima a San Vittore e poi a Bollate, per aver ucciso a Melzo appena 20enne tra l'8 e il 9 ottobre del 1979 tre carabinieri: il maresciallo Michele Campagnuolo, l'appuntato Pietro Lia e il carabiniere Federico Tempini.

Poche settimane dopo la decisione della Consulta sui permessi agli ergastolani «ostativi» un killer a tutti gli effetti nel tardo pomeriggio di ieri ha riaffermato la sua natura criminale, aggredendo per rapinarlo un anziano, paziente del San Raffaele. Un 79enne incontrato intorno alle 18 alla macchinetta del caffè, al piano meno uno dell'ospedale alla periferia est di Milano, tra Lambrate e Cascina Gobba, Un tizio qualsiasi che ha tentato di rapinare, minacciandolo con un taglierino. Il poveretto ha tentennato, non ha reagito prontamente o forse Cianci ha tentato il tutto per tutto e l'ha accoltellato alla gola, portandogli via il denaro che aveva addosso e abbandonandolo sanguinante lì dove lo aveva avvicinato. Quando l'equipaggio di una Volante della questura lo ha rintracciato, poco dopo, il malvivente era ancora nelle vicinanze del San Raffaele e indossava i pantaloni sporchi del sangue dell'uomo appena assalito, in tasca il taglierino sporco e, naturalmente, il cellulare della vittima.

Il poveretto, che versa in gravi condizioni, non ha comunque mai perso conoscenza, ha parlato con la

polizia, rilasciando una testimonianza lucida e dettagliata di quanto gli era appena accaduto e anche se è ricoverato in codice rosso, i medici sono ottimisti sulle sue condizioni di salute e sostengono che se la caverà.

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