Esulta il centrodestra, la gioia di Orbán

Meloni: accuse surreali. Tajani: c'è un giudice a Palermo. Le Pen: "Finito un incubo".

Esulta il centrodestra, la gioia di Orbán
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«Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine. Una grande notizia l'assoluzione di Matteo Salvini. Proseguiamo insieme, con tenacia e determinazione, per combattere l'immigrazione illegale, il traffico di essere umani e difendere la sovranità nazionale. Evviva!».

Giorgia Meloni è tra i primi ad alzare il calice e a brindare all'assoluzione di Matteo Salvini, rendendo pubblica la soddisfazione per «un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli». È tutto il centrodestra, però, a unirsi in un coro e in un grande sospiro di sollievo per una sentenza che oltre a evitare di aprire un altro fronte con la magistratura conferma il diritto del governo a mettere in campo una politica di contrasto all'immigrazione illegale. «C'è un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini» commenta Antonio Tajani. E la notizia rimbalza anche oltre i confini italiani con il premier ungherese Viktor Orban che scrive: «La giustizia ha prevalso! Bravo, Matteo Salvini! Un'altra vittoria per i Patrioti». Dalla Spagna, invece, è Santiago Abascal, leader di Vox, a ribadire che «proteggere le nostre nazioni non è un crimine, ma un dovere come patrioti». Anche Marine Le Pen si dice «sollevata» perchè Salvini «finalmente esce da un lungo incubo».

Chi vive ogni giorno il peso e la difficoltà di gestire i flussi migratori è Matteo Piantedosi. Il ministro dell'Interno si dice «felice per Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l'importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo. E la verità è che la strategia attuata da Salvini rappresentava coerentemente la linea politica del governo Conte 1, collegialmente perseguita dall'esecutivo con il sostegno della maggioranza parlamentare». Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, parla di «grande giorno per l'Italia». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana abbraccia Salvini che ha vissuto una situazione «dura e difficile». Luca Zaia dice che «giustizia è fatta» e ricorda che «nel caso Open Arms, tutti i migranti con condizioni fisiche precarie furono sbarcati tempestivamente». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio parla di «processo sul nulla». E aggiunge che serve una riflessione sul sistema. Per Licia Ronzulli «in troppi ora dovrebbero chiedergli scusa, a partire da quei suoi ex compagni di governo, con in testa Giuseppe Conte, che gli hanno voltato le spalle».

Puntuale arriva il commento proprio del presidente dei 5S. «I giudici sono un potere autonomo, è bene che tutte le forze di centrodestra lo tengano ben presente quando pensano di aver ragione e quando hanno un'opinione contraria. Prendiamo atto di questa sentenza, va rispettata e potrà essere commentata quando sarà depositata». Elly Schlein si limita a dichiarare che «le sentenze si rispettano, la nostra dura opposizione continua».

Angelo Bonelli, deputato Avs, punta invece il dito contro il centrodestra. «Le sentenze si rispettano e questa dimostra che i giudici agiscono nella loro autonomia. La destra non potrà dire che sono 'zecche rosse', affermazione purtroppo usata molte volte».

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