«L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio». Silvio Berlusconi lo scrisse in un suo libro pubblicato oltre dieci anni fa. E figurarsi, già allora i soliti detrattori non mancarono di riderci sopra con la tipica spocchia. Il tempo è stato galantuomo: aveva ragione il Cavaliere. Anche in quel caso. Nel giorno più triste, quello della sua scomparsa, l'ex premier ha ricevuto un ideale e commosso abbraccio da parte dei milioni di italiani che frequentano la rete. L'amore come recitava quel motto ha vinto davvero. A registrare il cordoglio veicolato attraverso i social network è stato un report realizzato da Human, piattaforma di web e social listening di Vis Factor, gruppo societario leader nella consulenza strategica politica, istituzionale e aziendale. La rilevazione ha considerato le conversazioni social prodotte nelle 24 ore successive alla ferale notizia, attestando per l'appunto un diffuso affetto nei confronti di Berlusconi. Su 73mila contenuti analizzati, il 72% esprimeva sentimenti di tristezza. «Oltre tre persone su quattro hanno avuto un moto di commozione e questo è un dato di assoluta rilevanza. Il Cavaliere viene consegnato alla storia come persona non classificabile secondo i tradizionali schemi», ha osservato Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor. L'emozione degli utenti ha spiegato l'esperto - «non è dovuta al fatto che Berlusconi fosse il presidente di Forza Italia, del Milan, il premier più longevo d'Italia o un comunicatore visionario, bensì è provocata dalla sua figura entrata nel quotidiano degli italiani».
L'ex premier era considerato da molti uno di famiglia e infatti in diversi commenti social viene chiamato «zio Silvio». In 23 milioni di interazioni generate dall'argomento, le parole associate a Berlusconi sono «Italia», «presidente», «politica», «Milan» e «tv». Gli ambiti nei quali il Cavaliere ha lasciato la sua indelebile impronta. «Le reazioni addolorate hanno sovrastato e isolato le poche voci contrarie, apparse fuori luogo», ha analizzato Brunetti di Vis Factor, osservando come «mediaticamente, questo lutto sia per noi paragonabile a quello per la regina Elisabetta, giusto per capire la portata del personaggio». Il linguaggio d'odio, spesso presente sui social, in questo caso è stato residuale: a produrlo, solo un italiano su dieci.
Berlusconi, con la sua scomparsa, ha suscitato una toccante ondata di partecipazione proprio da parte di quel mondo virtuale che egli stesso osservava e frequentava con la curiosità divertita di un ragazzino. «La commozione e il sentimento di prossimità umana sono stati pressoché plebiscitari». E la partecipazione, con il passare delle ore, non accenna a diminuire.
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