Parenti e amici a scherzare tutti insieme dopo cena, in quella strada senza uscita di Palagonia, nel Catanese, come facevano sempre la sera in estate. I grandi parlavano seduti attorno alla tavolata, assaporando il leggero venticello serale, i piccoli giocavano e si divertivano spensierati. La mamma fa in tempo a passare il figlio di 9 mesi dal passeggino al girello, per farlo camminare un po', quando, inaspettata, si fionda sulla comitiva una Fiat Punto lanciata a folle corsa. Il passeggino viene travolto e spazzato via e anche diverse persone. Il girello è solo sfiorato. Il piccolo è miracolosamente illeso.
Nessuna perdita di controllo del veicolo da parte del conducente, nessun malore. Li ha falciati uno ad uno, volutamente. E ha persino fatto più volte retromarcia e nuovamente avanti a tutto gas perché non gli sfuggissero. Il bilancio è di una donna morta, la 87enne Maria Napoli, e di sette feriti, tra cui uno in maniera grave, tanto che i medici si sono riservati la prognosi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sono stati trasportati in diversi ospedali siciliani. Nel reparto di pediatria di Caltagirone sono rimasti in osservazione a scopo precauzionale due bambini, tra cui quello miracolato di 9 mesi, per fortuna rimasti illesi, e nello stesso nosocomio ci sono i genitori, che sono stati ricoverati per le fratture riportate e diverse contusioni. Tra i feriti c'è anche una donna con la rotula rotta, che si trova in ospedale a Catania.
Venerdì sera, attorno alla tavolata, in quella strada chiusa tra via degli Orti e via Savona, c'erano una trentina di persone. Sarebbe potuta essere una strage. L'attentatore è il 52enne Gaetano Fagone, vicino di casa delle vittime, con cui aveva avuto dei contrasti in passato. L'uomo, con alle spalle qualche ricovero per problemi psichici, era anche stato denunciato per il suo carattere turbolento. «Lo evitavamo dice un ragazzo scampato al folle gesto del vicino di casa -. Per via del suo carattere violento, cercavamo di non avere a che fare con lui. Venerdì sera è stato terribile. Lo abbiamo visto accelerare puntando verso di noi e poi fare avanti e indietro per assicurarsi di lasciarci sull'asfalto».
Dopo la tentata strage il 52enne si è dato alla fuga. Ed è caccia all'uomo, battendo strade e zone periferiche e isolate del Catanese, dove Fagone potrebbe aver trovato riparo dopo avere abbandonato l'auto nelle campagne di Palagonia, dove è stata ritrovata poco dopo il folle attentato. I carabinieri stanno asserragliando tutte le possibili vie di fuga. In campo ci sono anche diversi elicotteri e i «cacciatori di Sicilia», che sono specializzati nella ricerca dei latitanti.
A far scattare i nervi del 52enne sarebbero stati gli schiamazzi delle persone, che stavano trascorrendo serenamente la serata tutti insieme. Fagone non sopportava i rumori. Venerdì sera niente, però, niente faceva presagire il folle attentato che di lì a breve sarebbe stato messo in atto dal 52enne. Lui aveva cenato con il padre e con l'ex moglie nella casa che si trova di fronte al luogo della tentata strage e non aveva dato alcun sospetto. Poi aveva accompagnato la donna a casa usando la Fiat Punto del padre.
La tragedia si è consumata al rientro. Ha puntato dritto sui tavolini e, dopo avere investito alcune persone, ha fatto avanti e indietro per ben tre volte per terminare la sua opera. «È stato certamente un gesto volontario ha detto il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera -.
Ha travolto le famiglie dei vicini con l'auto e poi ha fatto marcia indietro cercando di colpire le persone. Lo stiamo cercando e lo assicureremo alla giustizia. Quando avrò chiara la dinamica dell'accaduto, valuterò cosa contestare e non escludo il reato di tentativo di strage, perché poteva esserla».
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