"Facciamo un selfie insieme?". Botte e rapina dei trapper ai fan

Sono Traffik e Gallagher, cantano razzismo e droga Così hanno derubato due ragazzi e picchiato un uomo

"Facciamo un selfie insieme?". Botte e rapina dei trapper ai fan

Roma - «Ce lo facciamo un selfie?». E i due rapper, tirapugni in mano, picchiano selvaggiamente i loro fan, tre giovani di cui uno minore. Al gruppetto provano a strappare i cellulari Gabriele Magi, 25 anni e Gianmarco Fagà, 23 anni, conosciuti come Gallagher Flexboy (Gallagher per gli amici) e Traffik. Non contenti li hanno inseguiti e durante la fuga hanno picchiato un 50enne del Bangladesh alla fermata del bus. L'uomo, per sfuggire alle botte, viene investito da un'auto in corsa. A quel punto la fuga dei due fino all'arresto di ieri. A riconoscerli i ragazzi picchiati, mentre lo straniero dal letto d'ospedale ha ricostruito l'aggressione. Gallagher se ne stava tranquillamente in un barbiere dei Parioli quando sono arrivati i carabinieri con l'ordinanza di custodia cautelare in mano. Traffik, invece, è stato ammanettato a Novara. Due personaggi particolari della scena romana trap e hip pop, che collezionano arresti e denunce al pari delle visualizzazioni su Youtube. Nei loro testi parole di rabbia e razzismo. Nella vita quotidiana atti vandalici e aggressioni, come quella a un controllore di un bus che li aveva trovati senza biglietto. E poi canne e alcol a volontà, le prime mostrate orgogliosamente nelle loro clip. Delirante il video messaggio di Traffik sul pestaggio di un dipendente di Burger King, colpevole solamente di aver chiesto al rapper di consumare. «Nessuno fa il simpatico. Perché se non è oggi, domani, tra uno, due o tre mesi so dove lavori e, che cazzo fai il simpatico, mongoloide, so dove lavori, ti metto dentro la friggitrice. Quel ragazzo filippino che mi ha detto che non avevo consumato - racconta Traffik (precedenti per droga) con la voce impastata - sono tornato da solo e gli ho tirato un vassoio in faccia. Ragazzi è più di un anno che non faccio reati, non temo nulla. C'ho un avvocato che è una spada, ce ne ho un altro che è ancora migliore».

Banditi abituali, secondo i carabinieri della stazione Macao che hanno condotto le indagini sui fatti accaduti il 23 febbraio tra la stazione Termini e via Volturno. Qui massacrano di botte il cittadino bengalese provocandogli numerose fratture. Inspiegabilmente ai due, nonostante i precedenti e la gravità delle accuse, sono stati concessi gli arresti domiciliari in virtù di non meglio precisate attenuanti. E dal suo appartamento Gabriele Magi replica sul suo profilo: «Il sottoscritto Gabriele Magi, noto come Gallagher, in relazione agli articoli comparsi in data odierna sulle principali testate giornalistiche, intende chiarire come la ricostruzione narrata sia frutto unicamente delle dichiarazioni rese dai denuncianti. Si rappresenta inoltre, che si tratta di dichiarazioni infamanti e mi riservo sin d'ora, d'intesa con il mio legale, di agire giudizialmente nei confronti di chiunque abbia rappresentato una realtà difforme dal vero e quindi diffamatoria del mio onore, tanto personale quanto professionale». Strano che a un detenuto, anche se ai domiciliari, sia concesso di comunicare con l'esterno attraverso internet. Su Instagram lancia l'hashtag #freegalla replicando: «Ricostruzione infamante». Il cantante ha realizzato un singolo, Jumpboy, che ha raggiunto 2 milioni di visualizzazioni. Traffik, l'altro trapper «alternativo», è stato filmato da un collega, Jamil, e il video pubblicato da Capo Plaza, altro rapper famoso, su Instagram.

Nelle immagini Traffik è in condizioni tutt'altro che sobrie a piazza San Giovanni. Assieme hanno scritto Magma Vulcano dal testo zeppo di riferimenti «stupefacenti»: «Sto con mio cugino, sto con mio cugino, chiama le guardie, negro».

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