Fake sessiste, la deputata querela

Montaruli (Fdi) vittima di un linciaggio mediatico: "Hanno limitato la mia vita"

Fake sessiste, la deputata querela
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La gogna dei social, si sa, può moltiplicare e far restare viva una fake news, facendola galleggiare in una realtà parallela e lasciando che la diffamazione continui a essere alimentata nel tempo. Se poi c'è di mezzo la politica, la diffusione dell'odio assume contorni ancora più violenti e gratuiti e gli haters trovano facilmente chi è disposto a credere a qualunque «notizia», purché propedeutica all'attacco del nemico.

Augusta Montaruli (nella foto) , deputata torinese di Fratelli d'Italia, è rimasta vittima di questo meccanismo e viene tuttora chiamata in causa per la falsa accusa di aver comprato vibratori con i soldi della Regione. Una campagna diffamatoria e un linciaggio mediatico che ora non è più disposta ad accettare e per la quale è decisa a passare alle vie legali, come ha annunciato ieri. «Ho appena provveduto a sporgere querela verso chi sta diffondendo ancora una volta in queste ore notizie false nei miei confronti» scrive la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia. «Tale cattiveria sta ingenerando in me un fortissimo turbamento modificando e limitando la mia vita pubblica e privata. Per questo non intendo smettere di difendermi». E ancora: «Non auguro a nessuno quanto sto subendo ingiustamente. Come non mi sono mai sottratta dalle mie responsabilità, non intendo neanche fare un passo indietro in quella che è la mia battaglia. Chi è stato accusato di aver acquistato vibratori con i soldi della Regione era un consigliere regionale del Pd, che è stato assolto. Io non sono mai stata imputata né per questo oggetto, né per un qualsiasi libro».

Tante le parole di condanna e le manifestazioni di solidarietà nei confronti della deputata, tra cui quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa: «Piena e convinta solidarietà ad Augusta Montaruli, vittima di ignobili attacchi sessisti e gravemente diffamatori. È inaccettabile quanto le sta accadendo e mi auguro che la condanna sia unanime».

Alza la voce, tra gli altri, anche la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. «Accusano gli esponenti della maggioranza di essere bacchettoni e maschilisti. Ma quando si vogliono colpire le donne di destra le aggressioni sono sempre fondate sulla pruriginosità e sul guardonismo a sfondo moralista». Piena solidarietà viene espressa anche dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Interviene anche l'azzurro Paolo Emilio Russo. «Colpire una donna impegnata in politica diffamandola è una vecchia storia che, per fortuna, sta per finire. Il web per fortuna non è più terra di nessuno: i responsabili saranno puniti».

Duro Marco Osnato di Fratelli d'Italia. «Chi oggi tace di fronte a questi attacchi contribuisce a legittimarli.

Inutile battersi contro la violenza sulle donne se poi si tace di fronte a episodi come questi». E «piena solidarietà» arriva anche dalla presidente Vigilanza Rai, la pentastellata Barbara Floridia che condanna «gli attacchi sessisti, inaccettabili e beceri».

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