Fiori, pupazzi, disegni fatti dai compagni di classe di Manuel che straziano il cuore. Una foto che Marco, il padre del bimbo morto nell'incidente stradale a Casal Palocco, ha pubblicato come storia su Instagram per ringraziare quanti hanno cercato di portare conforto nella sua vita spezzata. «Ti ameremo per sempre! Rip Polpi - si legge -. Volevo esprimere con quel che resta del cuore mio di Elena e della piccola Aurora un ringraziamento a voi che avete pregato donato e anche solo pensato al nostro Manuel strappato da 'sto mondo infame».
Un mondo, dove invece i genitori degli youtuber TheBorderline, impegnati in una folle challenge, avrebbero cercato di giustificare quanto accaduto mercoledì, quando l'Urus Lamborghini ha travolto la Smart. «È stata solo una bravata, si risolverà tutto» sarebbero state le frasi pronunciate dai parenti dei giovani coinvolti. «Abbiamo sentito che rassicuravano i figli», racconta Valerio, dirigente dell'asilo nido frequentato da Manuel. Uno dei ragazzi coinvolti non avrebbe smesso di riprendere con il telefonino, nemmeno davanti a quel corpicino a terra. «Filmavano e il bimbo era morto. Siamo distrutti, questa macchina sfrecciava da giorni. Andavano fermati», ripetono i residenti.
Dopo lo scontro, in realtà, un video è rimbalzato di chat in chat sugli smartphone a Casal Palocco. Si vede la carcassa della Smart e della Lamborghini e accanto un'ambulanza ferma con le porte aperte. Poi una folla che tenta di aggredire i ragazzi che erano suv. E in primo piano un componente di TheBorderline che cammina lento, di spalle, verso quella folla che sembra non riguardarlo. Con la destra impugna il ghiaccio che tiene incollato al volto, con l'altra stringe ancora il cellulare con il quale fino a poco prima riprendeva la sfida.
Manuel tre giorni fa si era seduto sul seggiolino rosa di Aurora, la sorellina di 4 anni e lei su quello nero del fratello. La sorte ha deciso chi doveva vivere e chi morire, a 150 metri dall'asilo. «Non c'entra il destino - dice la mamma di un amichetto -. Saremmo stati qui a scuola a piangere Aurora. Le nostre, sono le stesse lacrime. Sono stati quei giovani senza criterio a decidere della vita di questa famiglia». «Sicuramente quelli correvano - racconta Valeria, 18enne che ha assistito all'incidente - la macchina era tutta rotta. Non ho visto come si sono presi, ma ho visto il botto e la macchina trascinata. E il bambino, una scena bruttissima. Ho dovuto chiudere gli occhi, sono scoppiata a piangere e sono dovuta andare via». La giovane ricorda inoltre di aver notato uno degli youtuber scendere dalla Lamborghini subito dopo l'impatto: «Era un ragazzo con una maglietta bianca è andato verso la Smart a vedere se stavano bene. Nessuno ha risposto».
E ci sono due automobilisti che si sono salvati solo per pochi istanti dall'impatto con il bolide, guidato da Matteo Di Pietro, ora accusato di omicidio stradale e lesioni. «Ho svoltato prima da questa strada, Elena era dietro di me con la sua Smart - racconta una donna -. Mi sono salvata per un secondo, poi ho percepito che l'aria si è spostata. E ho sentito quel botto tremendo». «Quel giorno la strada era stranamente libera, ho sentito solo la sgasata quando già avevano superato la rotatoria e subito dopo il botto» aggiunge un benzinaio. I social in queste ore sono terreno di scontro. L'influencer Pirlas difende i suoi amici e colleghi. «Quello che è successo è un tragico incidente, vi chiediamo se possibile di non scagliarvi contro di loro ma di essergli vicini senza aggravare con brutte parole la situazione morale che sicuramente è già pesantissima». Ma il popolo del web è indignato.
«Vi propongo una challenge! Un'ora dentro una stanza, solo voi ed il padre di Manuel», dice un utente. E un altro aggiunge: «Povero Manuel siete responsabili di quanto è successo non è importante. È questo ostentare challenge estreme per fare soldi, legando a voi follower decerebrati, che è vomitevole».
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