Ma per famiglie e imprese torna la fiducia

RomaAumenta la fiducia di famiglie e imprese. Lo dice l'Istat. E da Cuba il presidente del Consiglio commenta: «Siamo tornati ai livelli pre-crisi. L'Istat ci dice che la fiducia dei consumatori è al massimo dal 2002 e quella delle imprese dal 2007». E Sergio Mattarella commenta: «I segnali di ripresa fanno sperare che la crisi sia alle spalle».

All'Avana Matteo Renzi non deve aver letto il testo integrale dell'Istituto centrale di statistica, ma soltanto i lanci delle agenzie di stampa. In effetti, questi riportano che l'indice di fiducia delle famiglie è ai livelli pre-crisi. L'Istat, però, non lo scrive: tutti gli indici dell'Istituto si fermano al 2009.

Pignolerie a parte, in ottobre l'indice di fiducia delle famiglie è passato dai 113 punti di settembre a 116,9 punti. Quello delle imprese è salito (per il terzo mese consecutivo) dal 106,1 del mese scorso a 107,5.

Le associazioni di consumatori sembrano scettiche di fronte ai dati dell'Istat. «Sembrano rilevazioni lontane dal nostro Paese - dicono Trefiletti e Lannutti - forse effettuate in qualche ricco Paese arabo».

Al di là delle ironie, l'Istat rivela che gli italiani sono più ottimisti per la congiuntura economica generale che per le loro tasche. Aumenta dal 36,9 al 41,2% la percentuale di italiani che vede «un lieve miglioramento» della situazione economica. E scende dal 15,8 al 13,4% quelli che prevedono un peggioramento.

Nelle mura di casa, la situazione è meno rosea. Chi ipotizza un miglioramento della condizione domestica passa dal 10,7 al 12,6%. Calano gli italiani disposti a risparmiare (dal 19,5 al 18,9%). E aumentano (dal 19,7 al 20,4%) quanti sostengono che dovranno ricorrere ai risparmi per far fronte alle spese familiari.

Crescono quanti dicono di voler acquistare un'auto. Scende la quota di chi è pronto a comprare una casa e quella di chi vuole ristrutturare l'abitazione.

Il clima di fiducia migliora anche fra le imprese. Non in quelle delle costruzioni, che scende dal 123,3 al 119,8. Nelle manifatturiere sale da 104,4 di settembre a 105,9 di ottobre.

Ma soprattutto accenna a un miglioramento il tasso di utilizzo degli impianti, che in trenta giorni è passato dal 75,6% del mese passato al 76,3% attuale. E diminuisce dal 28 al 26% la quota di imprenditori che segnala ostacoli alla produzione, determinati dall'insufficienza di domanda o di vincoli finanziari.

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