"Fascista dichiarato. È aberrante e offensivo". Jebreal è già contro La Russa

L'esponente Fdi era appena stato eletto alla presidenza del Senato quando sui social partiva il primo attacco della giornalista: "È una delle cose più aberranti e offensive di questo Paese"

"Fascista dichiarato. È aberrante e offensivo". Jebreal è già contro La Russa

Al Senato, i lavori per l'elezione del nuovo presidente. Sui social, i livori politici per il medesimo motivo. L'esito del voto che ha portato Ignazio La Russa sullo scranno più alto di palazzo Madama ha fatto trasecolare i più strenui oppositori del centrodestra, quelli che già prima delle elezioni evocavano senza motivo lo spettro del fascismo. Così, mentre l'esponente Fdi pronunciava il suo primo discorso da presidente, in rete iniziavano gli attacchi nei suoi confronti. A strapparsi le vesti, in particolare, è stata su Twitter Rula Jebreal.

Jebreal contro La Russa

La giornalista palestinese, che già aveva pesantemente criticato Giorgia Meloni, si è scagliata a senso unico contro l'ex ministro della difesa, oggi seconda carica dello Stato. "Ignazio Benito La Russa diventa presidente del Senato italiano", ha premesso Rula, riferendosi poi con sdegno all'odierno avvicendamento tra la senatrice Liliana Segre, che stamani aveva inizialmente presieduto l'assemblea, e l'esponente Fdi. "Il passaggio da donna sopravvissuta ad Auschwitz ad un fascista dichiarato è una delle cose più aberranti e offensive di questo Paese. Perdonaci cara Liliana", ha scritto l'ex collaboratrice di Michele Santoro.

I riferimenti al passato

Così, nell'immaginario evocato dalla giornalista, il democratico esito del voto espresso al Senato è stato riletto con le inevitabili tinte fosche e con gli immancabili riferimenti al tragico passato. Come se in Italia fosse appena avvenuto qualcosa di atroce. Peraltro, Rula ha allegato a quel suo sfogo un video vecchio di ben unici anni (era il 2011), che ritraeva l'animata contestazione dell'allora ministro della difesa La Russa all'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. In aula di discuteva di processo breve: nulla a che vedere con la stringente attualità.

Già nelle scorse ore, quando ancora il nome di La Russa circolava sotto forma di indiscrezione, a rosicare per la

possibile elezione dell'ex militante Msi era stato anche Gad Lerner. In un tweet, anche il giornalista libanese aveva scomodato le atrocità di Auschwitz e il fascismo per attaccare il candidato del centrodestra alla guida di palazzo Madama.

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