È Ignazio La Russa il nuovo presidente del Senato. Il braccio destro di Giorgia Meloni è stato eletto dalla stragrande maggioranza dei senatori, con 116 voti. Sono 66, invece, le schede bianche, due i voti per la Segre e due per Calderoli. Dal computo finale, quindi, come ha sottolineato la seconda carica dello Stato nel suo discorso, è emerso come ci siano stati diversi voti per lui anche da senatori che non fanno parte della maggioranza, almeno 16. Preferenze che potrebbero essere arrivate quindi dalle file del Terzo Polo (Renzi ha già smentito), Pd, M5S, Avs, Svp, Maie o dai senatori a vita (la Segre non ha votato e Napolitano era assente).
Tutti i senatori di Forza Italia, infatti, fatta eccezione per Elisabetta Casellati e il leader Silvio Berlusconi, non hanno risposto alla chiama per l’elezione del presidente del Senato. Un segnale di "irritazione" per i metodi utilizzati finora per comporre l’esecutivo. A spiegarlo è lo stesso presidente del partito in una nota in cui si congratula con La Russa: "Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo. Auspichiamo che questi veti vengano superati, dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese".
Gli azzurri, fuori dall’accordo sulla presidenza di Camera e Senato (a Montecitorio dovrebbe andare Molinari, in quota Lega), infatti, si sentirebbero sotto rappresentati anche nella lista dei ministeri. Il punto, come sottolineato dallo stesso leader, è che non possono sussistere veti nella formazione del nuovo governo e che tutti partiti della coalizione devono essere equamente rappresentati. Non è mancato qualche momento di tensione in aula, con un gesto di stizza di Berlusconi proprio al passaggio di La Russa. "Ero vicino quando i due stavano parlando e smentisco che il gesto di stizza di Berlusconi fosse rivolto verso La Russa, ma piuttosto riguardava la vicenda. Tanto è vero che dopo ha votato a favore di La Russa", ha chiarito il senatore di Fratelli d'Italia, Franco Zaffini. In un post su Instagram è lo stesso presidente di Forza Italia a fugare ogni dubbio: "Sono lieto per l'elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non ho mai avuto alcuno scontro con lui, ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso".
Berlusconi aveva visto Giorgia Meloni stamattina alla Camera. "Ci siamo incontrati serenamente, come sempre", aveva commentato prima di entrare in Senato. E su La Russa presidente aveva detto "vedremo, credo di sì". A Palazzo Madama poi ha riunito i suoi. Tra i partecipanti al vertice di circa mezz’ora c'erano anche Licia Ronzulli e l’ex presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Alla prima chiama il Cav non ha risposto. Come lui a cascata anche Bernini, Craxi, Gasparri, la stessa Ronzulli e altri big del partito. È un modo per contarsi e pesarsi, si mormora davanti alla Buvette. Subito dopo Berlusconi ha avuto uno scambio con Salvini all’interno dell’Aula. Si sono aggiunti anche Francesco Paolo Sisto e la Casellati, Gianfranco Micciché e il capogruppo uscente di FdI Luca Ciriani.
Alla seconda chiamata il Cav è entrato nel catafalco per esprimere la sua preferenza. Non hanno fatto lo stesso gli altri senatori di Forza Italia che non hanno risposto all’appello della presidente Segre al termine della votazione.
La senatrice a vita ha per ben due volte ha chiesto se qualcun altro volesse votare ma non c’è stata nessuna risposta. A congratularsi con La Russa è anche l'alleato Matteo Salvini. "Complimenti al presidente del Senato, sostenuto dall'intero gruppo della Lega. Buon lavoro!", ha detto il leader leghista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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