Roma - Onorevole Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, cosa ne pensa della proposta dell'attuale ministro, Roberta ella Pinotti?
«La mia premessa è che i militari, da sempre, hanno ritenuto che l'abolizione del servizio di leva obbligatorio fosse necessario ma per loro molto doloroso».
Abolizione che fece il centrodestra, peraltro.
«Sì perché lo imponevano i tempi. Non c'era più bisogno di un esercito numeroso, magari da schierare a difesa dei confini. Serviva e serve un corpo militare altissimamente addestrato».
Cosa che peraltro abbiamo, giusto?
«Le nostre forze armate sono un'eccellenza del Paese e di fato interagiscono quotidianamente con le migliori forze armate del mondo».
Ma torniamo alla proposta della Pinotti; lei sarebbe d'accordo?
«Ha un fondamento che mi trova d'accordo. Oggi un periodo di leva, per i nostri giovani, sarebbe estremamente formativo. Attenzione, però: credo che sia sbagliato renderlo obbligatorio. Dev'essere assolutamente facoltativo. E io, quand'ero ministro, nel mio piccolo l'ho realizzata».
La mini naja?
«Esattamente. Penso a un periodo di tre settimane circa, da passare durante le vacanze estive o di Natale. Ripeto: non obbligatorio ma facoltativo. È la mini naja che peraltro la sinistra osteggiò in tutti i modi. Non la Pinotti, a dire il vero».
E infatti forse quello aveva in mente il ministro, parlando davanti agli alpini.
«Forse. Tant'è vero che la mini naja è piaciuta molto alle associazioni d'arma come quella degli alpini, dove si fa volontariato tutta la vita».
Cosa non la convince, invece, della proposta della Pinotti?
«Mi sembra che la Pinotti abbia in mente di mescolare il servizio civile con quello militare. Non mi trova d'accordo. Sono due cose diverse che devono restare separate».
Che costi avrebbe?
«Non tanto. Io la mini naja, che peraltro esiste ancora dal punto di vista legislativo, la feci finanziare. Non sono grandi cifre. Alla fine si tratta soltanto di garantire i pasti. Con quattro lire si riuscirebbe a fare molto».
La Lega chiede invece il ripristino del servizio militare obbligatorio. Hanno fatto i conti e costerebbe 4,5 miliardi di euro. Una somma equivalente a una finanziaria...
«Appunto. Non mi troverebbe favorevole perché, ripeto, secondo me dovrebbe essere volontario».
Se è volontario, però, alla fine va a finire che non lo fa nessuno o quasi...
«Si dovrebbe trovare il modo di invogliare un giovane».
Pagando, e siamo al punto di partenza: quando costa?
«No, non pagando. Si potrebbe pensare di elargire dei punti, una sorta di bonus che fa curriculum, utili per i concorsi pubblici o anche per l'ingresso nelle forze armate. E poi...».
Poi?
«Far capire alle famiglie che serve: si impara la disciplina, il senso del dovere, l'altruismo e i valori fondanti della nostra Patria».
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