Da Fdi a Paragone, chi guarda ai parenti delle vittime Covid

Contatti con l'associazione che ha fatto causa a Conte a Bergamo: "Ecco le nostre tre condizioni"

Da Fdi a Paragone, chi guarda ai parenti delle vittime Covid

Le urne nelle urne. Quanto peserà la pessima gestione della pandemia in campagna elettorale? Al Giornale risultano diversi contatti tra alcuni partiti e i familiari delle vittime del Covid. In pole Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, ma anche gli sherpa di Gianluigi Paragone, che cerca proseliti anche tra i No Pass.

Voci confermate anche da Robert Lingard, responsabile della comunicazione dell'associazione #sereniesempreuniti che attraverso il team di legali guidati da Consuelo Locati ha chiesto a Palazzo Chigi, ministero della Salute e Regione Lombardia 200 milioni di euro di risarcimento in sede civile per il mancato aggiornamento e la mancata attivazione del piano pandemico, ma anche la mancata chiusura tempestiva della zona rossa tra Alzano e Nembro da fine febbraio a inizio marzo. Un ritardo che, secondo lo studio dell'Imperial College di Londra realizzato con due atenei italiani di Napoli e Novara, già nel mese di agosto 2020 sarebbe costata almeno 12mila vite in più.

La Procura di Bergamo da più di due anni lavora all'ipotesi di epidemia colposa dietro la prima ondata dell'emergenza Covid e il focolaio della Bergamasca. La chiusura delle indagini e l'eventuale coinvolgimento di ministri, tecnici e politici dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte, da Roberto Speranza ai vertici del ministero della Sanità e del Cts, potrebbe coincidere con gli ultimi giorni della campagna elettorale. Cruciali per le indagini sarebbero soprattutto le migliaia di mail, sms e messaggini scambiati nei giorni più caldi. Ecco perché alcuni politici nel mirino dei pm si sarebbero chiamati fuori dalla competizione elettorale, come i sindaci Pd di Nembro e Bergamo Claudio Cancelli e Giorgio Gori, ma non solo. Alcuni familiari lamentano «manovre artatamente orchestrate per creare uno scudo giudiziario attorno a qualcuno per sottrarlo alle proprie responsabilità». Al Giornale una fonte sottolinea per esempio la difficoltà Pd di ricandidare l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin per il rischio (concreto) di ritrovarsela indagata. Ma anche il balletto tra Attilio Fontana e Letizia Moratti nella corsa al Pirellone andrebbe letto in tal senso, maligna una fonte vicina alla Lega.

Ma qual è il vero obiettivo dei familiari? Nessuna speculazione, anzi. I paletti sono tre: «Se qualche partito metterà per iscritto di volersi impegnare per portare avanti una proposta di transazione per le vittime della Bergamasca, una sugli indennizzi per tutte le altre e l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla pandemia, (ostacolata dai veti incrociati di Pd, Lega e M5s), siamo disposti a sederci ad un tavolo, altrimenti la politica non ci interessa», dichiara al Giornale Consuelo Locati.

«Senza una transazione, se lo Stato fosse condannato a risarcirci commetterebbe gli stessi errori fatti con il sangue infetto, rischiando addirittura di ampliare la platea dei beneficiari.

Tra la transazione e la legge di indennizzo che chiediamo per tutti i familiari colpiti da lutti Covid, servirebbero tra i 20 e i 30 miliardi di accantonamenti solo per prima e seconda ondata», ragiona un esperto che ha collaborato alla causa. Nessuna di queste proposte trovano cittadinanza nei programmi o nel dibattito politico. Chi guarda a quei voti è avvisato.

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