Fdi ricorda Borsellino, i figli ringraziano governo e Antimafia

Ieri l'udienza preliminare sul depistaggio, esecutivo e Viminale citati come responsabili. Il legale: "Si tratta di un atto tecnico"

Fdi ricorda Borsellino, i figli ringraziano governo e Antimafia
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Ieri, a Caltanissetta, è stato il giorno dell'udienza preliminare per i quattro poliziotti accusati di depistaggio per via D'Amelio. Risultano indagati Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli. Sono passati 32 anni dalla strage in cui la mafia uccise Paolo Borsellino (nella foto) e la sua scorta, sei persone. I figli del magistrato, Fiammetta, Lucia e Manfredi, hanno citato il governo come responsabile. Nello specifico, la citazione riguarda il ministero dell'Interno e la presidenza del Consiglio dei ministri. Stessa mossa da parte del fratello del giudice antimafia, Salvatore Borsellino. L'avvocato della famiglia Borsellino, Fabio Trizzino, ha subito specificato via social: «A scanso di equivoci, la citazione del responsabile civile nell'odierna udienza preliminare da parte dei figli del giudice Borsellino, costituisce un atto tecnico dovuto». Non c' è quindi alcuna «implicazione di tipo politico», specifica il legale. «Anzi - ha proseguito Trizzino -, su questo fronte, colgo l'occasione per ringraziare l'attuale governo e la presidente Chiara Colosimo (presidente della commissione antimafia, ndr.) perché sono stati gli unici che, finalmente, hanno dato la possibilità ai figli del giudice Borsellino di rappresentare dinanzi alla Commissione nazionale antimafia, la tragica e terribile vicenda riguardante il loro congiunto». C'è un plauso, quindi, all'attività di Colosimo, espressione di Fdi, che ha fatto della verità sulla strage di via D'Amelio l'obiettivo essenziale dell'istituzione che presiede. Con un particolare attenzione: quella che è stata riservata al cosiddetto dossier del Ros su «mafia e appalti».

E sempre Fdi ha deciso di organizzare una due giorni per non dimenticare quanto accaduto in via D'Amelio, a Palermo, in prossimità del civico 19, nel 1992. Tra i presenti alla conferenza stampa di presentazione, anche Sara Kelany, deputata. «Parlate di mafia» si terrà a Catania il 18 luglio e si concluderà il giorno successivo, quello dell'anniversario, a Palermo. Tra gli ospiti, anche il dottor Di Bella, presidente del Tribunale dei minori di Catania, lo scrittore Vincenzo Ceruso e il giornalista Antonino Monteleone. Presente anche la responsabile della segreteria di Fdi Arianna Meloni.

«Parleremo anche di criminalità minorile, di quanto è stato fatto dal governo e di cosa altro si possa immaginare, esportando il modello Caivano in tutte le periferie degradate», ha dichiarato Kelany. Giovanni Donzelli, a fine giornata, commenta le parole di Trizzino, spiegando come Fdi non voglia «strumentalizzare» le parole dell'avvocato. «Siamo orgogliosi del lavoro svolto», ha chiosato il meloniano.

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